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"Berliner blau", la mostra di Antonio Catelani alla Rizzuto Gallery

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

Alla Rizzuto Gallery fino al 30 aprile "Berliner Blau", mostra personale di Antonio Catelani (Firenze, 1962), visitabile dal martedì al sabato, dalle 15 alle 19. Con questa terza mostra dedicata all'artista fiorentino, la galleria desidera celebrare il decennale del ciclo pittorico intitolato: "Abwesenheiten in Preuβisch Blau” (Assenze in Blu di Prussia), serie che ha avuto il suo inizio nel 2012 a Berlino dove Catelani ha vissuto e lavorato dal 2007 al 2017. Al vasto ciclo pittorico ancora in fieri, ad oggi il più duraturo dell'artista, saranno destinati gli interi spazi espositivi della galleria.

Nella più che trentennale esperienza artistica, dagli esordi nel 1985 ad oggi, Antonio Catelani ha sviluppato una ricca e accurata indagine incentrata sullo specifico disciplinare di scultura, pittura e installazione, sondandone le possibilità espressive e scardinandone i confini fino a giungere ad una ridefinizione delle loro peculiarità. Sebbene Catelani esordisca come scultore e focalizzi fin dal principio la propria attenzione all'ambito della scultura con evidenti rimandi all'architettura, quasi contemporaneamente avvia la sua indagine pittorica, dapprima legata all'installazione ambientale e poi alla vera e propria pittura su tela.

Molti anni sono passati e diversi cicli pittorici si sono succeduti sino agli attuali: alle tele monocrome prima nere e poi blu. Nell'uso del Blu di Prussia il quadro si affranca dal rigido vaglio formale imposto dall'artista nei monocromi neri, con il colore blu la pittura si libera in pura autonoma espressività e forma, Il Genius Loci del luogo che ha dato il nome alla tinta Blu di Prussia, esattamente lì dove Catelani dipinge i primi quadri Blu, gioca la sua parte e si palesa sulla tela. In una resa inattesa e quasi magica, la "natura del colore" disegna un paesaggio cromatico che ha del sublime; è forse questo l'ultimo "quadro romantico" inteso come manifestazione della forza intima della natura del colore, di quello specifico colore.

Nel raccontare questo ciclo Antonio Catelani dice: "Nei dipinti dal titolo 'Abwesenheiten in Preuβisch Blau' (Assenze in Blu di Prussia) il blu è il solo colore usato per dipingere il quadro, adottando un processo meccanico che determina la finitezza serica e la densità della materia pittorica. Attraverso l’uso di un telaio serigrafico, utilizzato come mero filtro, il colore ad olio passa sulla tela dove il contatto del tessuto serigrafico sul colore definisce la texture e al contempo genera l’immagine che autonomamente si rivela al centro del dipinto. Per pressioni e rilasci del telaio serigrafico è il colore stesso a distendersi o sollevarsi mostrando la tensione del piano pittorico nella sua interezza".

"L’essere dipinti - aggiunge - sul piano e in orizzontale inoltre imprime e partecipa al soggetto una profondità ontologica, piuttosto che prospettico illusoria, sì che tutto si struttura sul limitare del piano bidimensionale. La superficie pittorica viene infine segnata lungo tutto il suo perimetro, premendo con il pollice sul colore ancora fresco attraverso il telaio serigrafico, in una tautologica demarcazione del confine fisico del quadro. Segni di questa azione sono visibili in negativo, sotto forma di tracce, lungo i margini: è questo quindi l’unico determinato gesto condotto dall’artista nel totale auto prodursi dell’immagine".

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