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Economia

Wines of Sicily Tasting in Scandinavia, entusiasmo dei produttori siciliani

Oltre 20 le cantine presenti all’evento. Il prossimo evento il 14 marzo al Jockey Club di Hong Kong

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

Più che positivo il bilancio della seconda missione in Nord Europa promossa dall’Istituto Regionale Vini e Oli di Sicilia e rivolta agli operatori commerciali di Svezia e Danimarca. Un risultato che conferma la validità del programma di internazionalizzazione guidato da Michele Shah. Una delegazione siciliana, composta da alcuni dei migliori produttori vitivinicoli, dopo la tappa di Stoccolma, il 26 febbraio presso l’Hotel Hilton Slussen, si è poi trasferita a Copenaghen, il 28 febbraio al Radisson Blu Royal Hotel, presentando a un grande pubblico di addetti ai lavori il meglio delle loro produzioni.

“Il cittadino svedese consuma in media 20 litri di vino all’anno, con una preferenza - come ci conferma Salvatore Li Petri, direttore generale delle Cantine Settesoli - per i vini rossi (60%). L’Italia è il primo paese importatore di vino in termini di volume e il secondo, dopo il Sudafrica, ad importarlo in formato “bag in box”, la modalità preferita dal paese scandinavo”. Tendenza che, afferma Paolo Calì dell’omonima azienda di Vittoria, “si sposta sempre di più verso il prodotto imbottigliato. Un dato interessante è inoltre il fatto che il consumo prevalente di vino in Svezia avviene lontano dai pasti”.

“Il monopolio statale svedese gioca ancora oggi un ruolo fondamentale e di assoluta preminenza - afferma Antonella Brugnano dell’azienda Brugnano – e garantisce al produttore più sicurezza contrattuale e maggiori volumi di vendita rispetto al canale della ristorazione”. La situazione cambia radicalmente in Danimarca dove non c’è un monopolio e sono presenti ben 1.500 compagnie importatrici di vino. “Il paese danese – afferma Gera Ienna di Donna di Coppe - è il primo consumatore di vino, pur non essendo un produttore, e il vino italiano è il più importato. Per riuscire a guadagnare uno spazio in un mercato così interessante, noi produttori siciliani, dobbiamo necessariamente unire le forze e proporci ai consumatori danesi puntando sulla forza del nostro terroir e del nome Sicilia”.

A Stoccolma più di cento esponenti del trade e della stampa di settore hanno preso parte all’evento svoltosi il 26 febbraio. Erano presenti gli esponenti del monopolio statale e anche i rappresentanti di tre delle maggiori compagnie importatrici: Mats Claesson di Altia Academy, Michael Wising  di WardWines  e Anders Grenberger di Divine. Per la stampa, invece, tra i tanti si riconoscevano: Karsten Thurfjell dell’emittente radiotelevisiva Sveriges Radio, Ann Fogelberg della guida Dinvinguide e la blogger Erica Landin. A Copenaghen, nel corso della manifestazione del 28 febbraio, spazio anche per una degustazione speciale aperta al pubblico: produttori e consumatori hanno apprezzato il confronto diretto, per comprendere l’essenza stessa del prodotto siciliano, soprattutto in un mercato come quello scandinavo che negli anni si sta avvicinando sempre di più allo stile di vita dettato della dieta mediterranea.

Grande successo per i seminari condotti da Thomas Ilkjaer, autorevole firma della stampa scandinava, a conferma di un trend che vede aumentare l'interesse del pubblico nordeuropeo nei confronti del vino siciliano. “Il dialogo diretto creato tra i produttori di vino e gli addetti ai lavori – afferma Lucio Monte, responsabile dell’area tecnico-scientifica dell’IRVOS - si conferma ancora una volta come la soluzione migliore per far conoscere e apprezzare i prodotti siciliani di alta qualità. Il tema fondamentale del programma d’internazionalizzazione dell’Istituto per il 2013, il Born in Sicily, si conferma di grande attualità: la nostra cultura eno-gastronomica continua a generare attenzione e coinvolgimento da parte di consumatori informati, il potenziale di crescita in questi mercati è più che significativo e occorre saper investire al meglio risorse e investimenti”.

Oltre 20 le cantine presenti all’evento: Alagna, Barone Montalto, Benanti, Brugnano, Cantine de Gregorio, Caruso&Minini, Castellucci Miano, Curto, Donna di Coppe,  Duca di Salaparuta, Feudo Rudinì, Florio, Limonio, Maurigi,  Azienda Agricola Montalbano, Morgante, Nicosia, Azienda Agricola Paolo Cali’, Passopisciaro, Planeta, Azienda Vinicola Puleo, Settesoli, Spadafora, Tenuta Scilio, Terre Nere, Azienda Agricola Vasari, Valle dell’Acate, Viticultori Associati Canicattì. Come per il Nord Europa, anche il prossimo Wines of Sicily Tasting, in programma il 14 marzo al Jockey Club di Hong Kong, avrà lo stesso obbiettivo delle precedenti missioni: avvicinare la Sicilia al resto del mondo attraverso il meglio delle sue eccellenze agroalimentari.

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