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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia Carini

Sisa, si complica la vertenza dei 139 lavoratori: licenziamenti in vista

In bilico i dipendenti del Cedi Sicilia di Carini. Il "no" per l'ammortizzatore riapre la strada ai tagli. La preoccupazione dei sindacati

Si complica la vertenza dei 139 lavoratori del Cedi Sis Sicilia di Carini. Al fine di scongiurare i licenziamenti dell’intera pianta organica del centro distribuzione, per il quale l’azienda ha deciso di interrompere le attività, Filcams Fisascat e Uiltucs, avendo appreso di trattative in corso per la cessione del magazzino ad altro soggetto imprenditoriale, avevano siglato un accordo di Cassa Integrazione Straordinaria in alternativa ai licenziamenti collettivi.

“L’ammortizzatore sociale, previsto in questi casi - spiega Monja Caiolo, segretario generale Filcams Cgil Palermo – si rende necessario proprio per tutelare le lavoratrici e lavoratori, salvaguardando il loro diritto a transitare con la nuova azienda che aprirà i battenti in quel centro distribuzione, così come prevede il codice civile in presenza di cessione di ramo d’azienda. Stupisce non poco quanto appreso ieri in occasione dell’incontro tenutosi presso l’Ufficio Provinciale del Lavoro, in cui l’azienda ha comunicato la decisione assunta dalla Sezione Fallimentare del Tribunale di Palermo che respinge la richiesta di ricorso all’ammortizzatore sociale, sebbene, come a noi risulta, vi siano ancora le trattative in corso per il subentro del nuovo imprenditore”.

Il diniego per l’ammortizzatore riapre la strada ai licenziamenti collettivi, per i quali, a questo punto, diventa impossibile trovare soluzioni alternative se non si chiudono immediatamente le trattative per la cessione del centro distribuzione. "Invieremo celermente una richiesta di chiarimenti al giudice che ha in esame il concordato preventivo inoltrato al Tribunale di Palermo dal Cedi Sis Sicilia” - prosegue Monja Caiolo -  per conoscere e comprendere meglio le motivazioni che hanno portato a questa determinazione, nonché, quindi, per affrontare le tematiche legate alle tutele dei lavoratori". Proprio a difesa dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori del Cedi di Carini, non si escludono, nei prossimi giorni, nuove iniziative di protesta volte a garantire la salvaguardia dei 139 livelli occupazionali.

“Il nostro è un territorio martoriato dalle continue chiusure di attività commerciali",  conclude il segretario generale – non possiamo permettere che vengano disperse altre professionalità, soprattutto se in quello stesso immobile riaprirà un’altra attività similare”.

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