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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Almaviva, per i 500 addetti rimasti senza lavoro c'è l'ipotesi di una proroga degli ammortizzatori sociali

Questa è una delle soluzioni individuate al tavolo convocato a Roma dal ministero delle Imprese e del Made in Italy. Allo studio anche percorsi di riqualificazione e ulteriori incentivi all'esodo per gli operatori del call center del numero di pubblica utilità "1500" che ha chiuso lo scorso 31 dicembre

Proroga degli ammortizzatori sociali oltre la scadenza del 28 febbraio, riqualificazione dei lavoratori e ulteriori incentivi all’esodo, reinserimento di parte di essi attraverso un apposito bando per rendere strutturale il servizio telefonico "1500", assorbimento dei lavoratori da parte di altre aziende nel rispetto della clausola sociale. 

Sono alcune delle soluzioni individuate oggi al tavolo convocato a Roma dal ministero delle Imprese e del Made in Italy sulla vertenza dei 500 lavoratori Almaviva che, in forza di una commessa del ministero della Salute, fino al 31 dicembre scorso hanno gestito il call center del "1500": il numero di pubblica utilità istituito durante l'emergenza Covid. 

Dal 31 dicembre i lavoratori sono in cassa integrazione a zero ore e paradossalmente, essendo stati dirottati al call center del "1500" rispetto attività da altre che svolgevano già in Almaviva, hanno perso il diritto alle garanzie della cosiddetta clausola sociale. "Nella riunione interministeriale di oggi, oltre alla riconvocazione del tavolo entro dieci giorni, abbiamo appreso della volontà di offrire soluzioni ma parziali. Siamo molto lontani dai numeri di chi è stato impegnato in questa commessa", sottolineano i sindacati.

La gara che il ministero della Salute vuole bandire per rendere strutturale il servizio "1500" coprirebbe un terzo o poco più dei 500 lavoratori impiegati sinora, prevalentemente nella nostra Regione. "Il governo regionale segue scrupolosamente e con il massimo rigore la vicenda dei lavoratori Almaviva, di cui si è discusso oggi al Ministero delle Imprese del Made in Italy, a Roma. Esprimo il mio apprezzamento al ministro Adolfo Urso e agli assessori regionali alle Attività produttive, Edy Tamajo, e al Lavoro, Nuccia Albano, per avere convocato l'incontro e per l'attenzione dedicata alla vertenza, nell'ottica di individuare soluzioni idonee a garantire tutti i lavoratori e le lavoratrici e le loro famiglie", dichiara il governatore Renato Schifani, che aveva recentemente incontrato una delegazione dei dipendenti Almaviva, assicurando loro il massimo impegno dell'amministrazione regionale.  

"Il Mimit guidato da Adolfo Urso, che ringrazio - sottolinea l’assessore Tamajo - continua ad essere attento e collaborativo sulle problematiche siciliane. Quello di oggi è stato un incontro molto positivo in cui il governo nazionale ha dimostrato grande sensibilità di fronte al rischio sociale che potrebbe innescarsi qualora non si trovi una soluzione che riguardi tutto il bacino dei lavoratori Almaviva. Soluzioni e ipotesi sono già al vaglio, nessun dipendente deve rimanere indietro. Proprio per questo ho chiesto al Ministero un secondo incontro: tra dieci giorni saremo nuovamente a Roma per cercare di porre fine a una vicenda che sta mettendo in ginocchio numerose famiglie siciliane".

"E' necessario - aggiunge l’assessore Albano - un atto di responsabilità da parte di tutti gli attori coinvolti. Ad oggi, il primo risultato è l'impegno da parte del Ministero del Lavoro e dell'azienda al prolungamento degli ammortizzatori sociali, a fronte di un reinserimento lavorativo. Nelle prossime settimane, quando ci rivedremo a Roma, non perderemo di vista il nostro obiettivo che è salvaguardare tutti i lavoratori e farlo in breve tempo, mettendo in campo anche tutte le possibili iniziative di politiche attive del lavoro".

Per il capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, Gianluca Inzerillo, "l'incontro è stato positivo. Il ministro del Lavoro, Marina Elvira Calderone, ha confermato la propria disponibilità a finanziare interventi di integrazione salariale che mettano in sicurezza i lavoratori, nell’attesa di individuare soluzioni di continuità occupazionale. L’approccio del percorso definito e la disponibilità dichiarate nel tavolo romano fanno ben sperare ad una risoluzione che possa far ridare dignità a tutti i lavoratori Almaviva".

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