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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Agroalimentare, Udicon ai panificatori: "Usate grano duro siciliano"

L'Unione per la difesa dei consumatori propone un protocollo di intesa con le associazioni di panificatori siciliani 

Un protocollo di intesa con le associazioni di panificatori siciliani affinchè si impegnino a usare grano duro isolano garantendo così la sicurezza dei prodotti derivati, quali pane e pasta, che rappresentano un vero e proprio caposaldo della dieta mediterranea. E’ la proposta su cui si impegnerà l’Udicon (Unione per la difesa dei Consumatori) emersa dopo un' intera giornata dedicata alla sicurezza alimentare tenuta oggi in piazza Mondello.

“I pesticidi impiegati in campo agricolo, alcuni dei quali, dichiarati pericolosi per la salute dell’uomo, sono un problema con cui purtroppo il nostro Paese deve fare i conti - dice il presidente nazionale di Udicon Denis Nasci - la contraffazione alimentare e l’utilizzo di sostanze nocive rendono pertanto il tema della sicurezza alimentare quanto mai attuale, in questa ottica sono fondamentali le iniziative che hanno come principale scopo quello di orientare i consumatori verso un acquisto consapevole”.

“La tracciabilità di una filiera garantisce la tutela del consumatore nel suo diritto alla trasparenza permettendo di tutelarsi contro i rischi di frode e sofisticazione, ma anche consentendo di proteggere il settore italiano dall’aggressività dei prodotti esteri a basso costo - aggiunge il segretario regionale Udicon Piero Feroce -. Il prossimo passo sarà quello di promuovere un progetto che parli ai bambini delle scuole e li educhi alla cultura del prodotto a km 0 e biologico. Chiederemo ai dirigenti scolastici di impegnarsi fortemente a far utilizzare nelle mense scolastiche prodotti biologici e provenienti da un’agricoltura sostenibile”.

La giornata era partita dalla considerazione che la tutela della salute dei cittadini, si ottiene facendo una buona informazione e cercando di lasciare sulla tavola degli italiani, solo prodotti certificati e di sicura provenienza.

“Il modo migliore per difendersi per il consumatore è seguire le etichette e non la pubblicizzazione del prodotto. La tracciabilità è la migliore sicurezza del prodotto finale. Un esempio in queste settimane è dato dalle vicende del tonno contaminato. Si tratta sempre di pesce di cui non è nota l’origine, la zona di pesca, il rispetto della catena di conservazione – dice la biotecnologa Irene Polizzotto – accertarsi di comprare solo ciò che è tracciabile mette al sicuro le nostre tavole e la nostra salute".

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