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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

Tribunale ecclesiastico Interdiocesano: stato di agitazione dei dipendenti iscritti alla Filcams Cgil

Ai cinque dipendenti, tra cui quattro notai e un  giudice laico, inquadrati con il contratto nazionale dei dipendenti degli Istituti per il sostentamento del Clero, è stato trasformato il rapporto di lavoro da full time a tempo parziale con modalità ritenute “viziate” dal sindacato

La Filcams Cgil Palermo ha proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori iscritti al sindacato in servizio presso il Tribunale ecclesiastico interdiocesano siculo. Ai cinque dipendenti, tra cui quattro notai e un  giudice laico, inquadrati con il contratto nazionale dei dipendenti degli Istituti per il sostentamento del Clero, è stato trasformato il rapporto di lavoro da full time a tempo parziale con modalità ritenute “viziate” dal sindacato. Una procedura messa in atto a partire dai mesi scorsi, contestata dalla Filcams sia per i tempi che per le modalità con cui è stata fatta firmare una sottoscrizione non regolare ai lavoratori. 

La Filcams Cgil aveva più volte chiesto incontri urgenti per il ripristino delle precedenti  condizioni contrattuali dei lavoratori.  “E dopo gli impegni assunti in un preliminare incontro  in sede sindacale, rimasti lettera morta, abbiamo continuato  a registrare il silenzio da parte della Conferenza espiscopale, che riteniamo non sia un esempio di corrette relazioni sindacale né rispettoso  verso i lavoratori e le loro famiglie, per l'aggravio della loro sostenibilità  economica”, dichiarano  il segretario generale Giuseppe Aiello e Manlio Mandalari, segretario organizzativo di Filcams Palermo. 

In forza dello stato di agitazione proclamato, le maestranze coinvolte non  garantiranno lavoro supplementare e lo straordinario diurno e nessun'altra prestazione lavorativa non riconducibile alle mansioni contrattualmente previste, né garantiranno le sostituzioni di eventuali assenze a qualunque titolo.

La Filcams Cgil Palermo chiede agli enti ecclesiastici “il tempestivo riconoscimento di quanto rivendicato attraverso l'avvio di un risolutivo confronto entro al fine dell'anno, in assenza del quale procederemo con la convocazione presso le sedi istituzionali competenti, riservandoci ogni altra azione sindacale e legale nell'esclusivo interesse e a tutela dei lavoratori”.    

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