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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Intrigo infinito per tram, passante e anello: "Non possiamo aspettare altri 50 anni"

I sindacati: "Il completamento di tutte le opere previste è necessario per definire il sistema intermodale dei trasporti di Palermo". In bilico 600 lavoratori. E il doppio binario per il collegamento in 45 minuti da Cefalù a Punta Raisi resta un rebus

Passante ferroviario: le segreterie provinciali di Cgil, Fillea, Fiom e Filt ribadiscono il no al recesso del contratto annunciato dalla Sis. La Cgil e il coordinamento delle sue tre categorie, edili,  metalmeccanici e settore trasporti, chiedono che l'opera venga interamente completata, per consegnare una grande infrastruttura alla città e favorire nuovi sbocchi occupazionali. 

“L'opera rischia di fermarsi e di restare incompleta. Il recesso del contratto sarebbe deleterio per la città. Così come sarebbe disastrosa l'ipotesi di una consegna parziale dell'opera, che rimanendo incompleta non sarebbe fruibile - dichiarano Enzo Campo, segretario generale della Cgil Palermo, Francesco Piastra, segretario generale Fillea Cgil Palermo, Francesco Foti, segretario provinciale Fiom Cgil Palermo e Salvatore Ferrito, responsabile Filt Cgil Palermo per il comparto ferrovie -. Il completamento di tutte le opere previste (passante, anello, tram e nuove linee del tram, appalto per la chiusura dell'anello ferroviario e doppio binario per il collegamento in 45 minuti da Cefalù a Punta Raisi) è necessario per definire il sistema intermodale dei trasporti di Palermo. Sono opere programmate per essere interconnesse, che cambierebbero l'immagine della città. Un percorso virtuoso che consentirebbe anche a Rfi di rendere moderni i mezzi e potenziare l'occupazione. L'investimento sui trasporti può segnare una svolta nella politica industriale di Palermo, con la riattivazione di un tessuto imprenditoriale, una crescita in termini di infrastrutture e il raddoppio dei posti di lavoro”. 

Al cantiere del passante ferroviario e dell'anello ferroviario attualmente lavorano 600 operai tra edili e metalmeccanici. Ci sono i 250 edili della Sis, altri 100 edili dell'indotto e più di  200 metalmeccanici tra Eds Infrastrutture, Soitec, Bombardier e Telco. Se i lavori dell'anello ferroviario andassero a regime, gli attuali 40 operai tornerebbero a 120 unità. Un altro cantiere che stenta è il raddoppio della tratta ferroviaria Ogliastrillo-Castelbuono: l'opera consentirebbe il collegamento di Cefalù con Palermo, l'interconnessione prima alla zona urbana e poi con l'aeroporto e con Trapani. A regime, potrebbero essere assunti altri 500 lavoratori. Il mancato collegamento da Palermo centrale a Punta Raisi comporterebbe anche una modifica del contratto di servizio appena  firmato. 

“Si creerebbe un processo virtuoso per Sis e Rfi, che consentirebbe di dare lavoro per qualche anno a un migliaio di  persone tra edili, metalmeccanici, autisti e addetti al  trasporto autoferrotranviero. Il mancato completamento delle opere - aggiungono Cgil Palermo, Fillea, Filt e Fiom - spezza la possibilità di avere  un sistema di trasporto urbano connesso al tram e al treno. Non possiamo aspettare altri 50 anni per avere il sistema di trasporti integrato a Palermo".

Intanto, la Commissione europea ha annunciato lo stanziamento di 29,6 milioni di euro del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) per completare i lavori di ammodernamento della linea ferroviaria che collega la stazione centrale a Notarbartolo. "I primi beneficiari della linea saranno i lavoratori e gli studenti dell'area di Palermo perché noteranno una diminuzione dei loro tempi di percorrenza", dice la commissaria alla Politica regionale Corina Cretu.

La sezione si situa sul passante ferroviario, nodo chiave dei trasporti inserito nell'asse Berlino-Roma-Palermo della rete transeuropea di trasporto globale. Lo stanziamento finanzierà in particolare la costruzione di tunnel e stazioni. Secondo la Commissione, i lavori dovrebbero concludersi alla fine del 2019. Ma l’ingegnere Filippo Palazzo, responsabile territoriale divisione investimenti di Rfi, precisa: "Si tratta di fondi in più che andranno alla Sicilia nell'ambito del nuovo Fesr, ma non di risorse aggiuntive per il passante ferroviario".

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