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Economia Termini Imerese

Termini, Blutec-Invitalia intesa vicina ma il Pd attacca: "Di Maio diserta l'incontro"

Secondo quanto riferito dalla Uilm il piano per la reindustrializzazione dell'ex stabilimento Fiat dovrebbe arrivare entro il 30 giugno: "Il governo però deve fare la sua parte". L'affondo di Faraone al Ministro: "Impegnato a spartirsi le poltrone dei sottosegretari"

Sarebbe sempre più vicino l'accordo tra Blutec e Invitalia sulla restituzione delle somme relative al vecchio contratto di sviluppo, oramai revocato. Lo riferiscono Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm del settore auto, e Vincenzo Comella, segretario della Uilm di Palermo, dopo il tavolo oggi al ministero dello Sviluppo economico sulla sorte del progetto di rilancio dell'ex stabilimento Fiat di Termini Imerese. "Solo grazie all'accordo - aggiungono i sindacalisti - sarà possibile portare avanti il progetto di reindustrializzazione di Termini Imerese".

Secondo i sindacalisti bisogna fare ancora due passi fondamentali: "La stipula di un nuovo contratto di sviluppo, sulla base del piano industriale che verrà sviluppato entro il 30 giugno, e la proroga degli ammortizzatori sociali. Su quest'ultimo punto serve un intervento legislativo del governo nazionale, perchè entro fine anno non tutti i settecento lavoratori di Blutec rientreranno". "Se non saranno modificati i vincoli del decreto legislativo 148 del 2015 - avvertono - assisteremo a fine anno a un'ondata di licenziamenti".

E proprio dell'assenza al tavolo del neo ministro Di Maio parla il senatore del Pd, Davide Faraone, in diretta Facebook con il deputato del Pd, Carmelo Miceli, davanti all’ingresso del Ministero dello Sviluppo Economico: “Non ci sono i parlamentari del M5S eletti a Termini Imerese, non c’è il principale interlocutore, il ministro Di Maio che diserta il primo incontro ufficiale su Blutec (ex Fiat) al Mise per spartirsi le poltrone dei sottosegretari a Palazzo Chigi. E’ una vergogna che va smascherata”.  “Siamo solo in due - continua Faraone - con il sindaco di Termini e i sindacati ed è scandaloso perché quella di Blutec è una delle crisi aziendali più delicate del Paese e in gioco ci sono 700 posti di lavoro, 700 famiglie, un’economia dell’indotto e soprattutto lo sviluppo di un territorio a rischio di desertificazione economica. Insomma, mentre Di Maio ride, e non si capisce cosa ci sia da ridere, qui c’è da piangere”.

Lo scorso 6 giugno il primo cittadino di Termini aveva lanciato un appello al neo ministro dello Sviluppo economico e del lavoro per chiedergli di partecipare al prossimo vertice al Mise: "Il M5S nel Mezzogiorno ha raccolto un ampissimo consenso, ci auguriamo che la fiducia riposta venga ripagata dalle istituzioni". Prossimo incontro il 18 luglio a Termini Imerese e la speranza è che l'accordo con Invitalia sia raggiunto e parta davvero il confronto sul nuovo contratto di sviluppo. 

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