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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Stop di 6 mesi ai canoni delle case popolari, i sindacati: "Così si creano discriminazioni"

Secondo Sunia, Sicet e Uniat, "il beneficio è rivolto a tutta la platea degli assegnatari, anche coloro che non hanno subito conseguenze particolari dall'emergenza Coronavirus". Chiesto un sostegno per le famiglie in affitto: "In Sicilia ce ne sono 150 mila senza tutele"

"Se venisse varata senza ulteriori integrazioni la misura prevista dalla Giunta regionale, secondo la quale tutti gli assegnatari delle case popolari non dovranno pagare per 6 mesi il canone, si creerebbero pesanti discriminazioni". E' quanto sostengono Sunia, Sicet e Uniat, che giudicano "l’intervento positivo ma parziale".

"Il beneficio, per il quale saranno impiegati 27 milioni di fondi comunitari, è infatti rivolto a tutta la platea degli assegnatari, anche coloro che non hanno subito conseguenze particolari a causa dell’emergenza Coronavirus, a scapito di più utili interventi nel settore; è discriminante inoltre nei confronti degli assegnatari delle case popolari dei comuni  per i quali non è previsto nessun beneficio" rilevano i segretari regionali dei sindacati inquilini, Milazzo, Ferro, Sardo.

Sunia, Sicet e Uniat aggiungono inoltre che "continua a non essere previsto alcun sostegno per le 150 mila famiglie in affitto sul mercato privato che a causa della perdita del lavoro stanno affrontando difficoltà enormi e rischiano di perdere la casa". Da qui la richiesta alla Regione che, sul tema del disagio abitativo aggravato dall’emergenza Coronavirus, "venga varato un pacchetto di norme coerenti che non lasci senza supporto nessuna famiglia in difficoltà anche per evitare che migliaia di famiglie siano a breve coinvolte da massicce azioni di sfratto". I sindacati invieranno le loro richieste in merito all’Assemblea regionale siciliana.

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