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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Spaccio alimentare, filiali ancora chiuse a Palermo: "Sciopero a oltranza"

Previsto per due giorni un doppio sit-in dei lavoratori davanti al punto vendita di via Ugo La Malfa: "La protesta è dettata dalla mancanza di trasparenza e informazioni concrete sulla garanzia occupazionale e sulle evoluzioni aziendali"

Prosegue la protesta dei lavoratori di Distribuzione Cambria, l'azienda della grande distribuzione che opera a marchio Spaccio Alimentare in Sicilia e Calabria. Negozi ancora chiusi a Palermo. E proprio nel capoluogo siciliano, domani e venerdì, dalle ore 9, si terrà il sit in dei lavoratori davanti al punto vendita di via Ugo La Malfa. 

Lo sciopero, indetto dalle segreterie nazionali, è legato, come si legge in una nota, "alla mancanza di trasparenza e informazioni concrete sulla garanzia occupazionale e sulle evoluzioni aziendali: l'azienda non ha ancora predisposto il piano di risanamento del debito da depositare al Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, a seguito dell'istanza di concordato in bianco trasmessa lo scorso 10 ottobre". 

"Distribuzione Cambria ha disertato l'incontro di ieri pomeriggio al Mise. E' ha inviato una nota al ministero per  precisare che l'assenza era dovuta allo sciopero in atto - dichiara Monja Caiolo, segretario generale Filcams Cgil Palermo -. E' un attacco al diritto di sciopero e l'ennesima riprova della superficialità e scarsa competenza con cui l'azienda sta affrontando la delicata vertenza che, tra Sicilia e Calabria, coinvolge circa 600 lavoratori e lavoratrici”.

“Abbiamo chiesto al Mise – aggiunge Monja Caiolo -  al fine di avere risposte concrete sul piano di risanamento del debito, l'eventuale prosecuzione dell'affitto dei rami d'azienda da Sma. E, sul reale stato delle trattative con soggetti imprenditoriali terzi, accennate da Cambria, abbiamo chiesto il coinvolgimento in sede ministeriale di Sma, il principale  creditore di Distribuzione Cambria, suo ex partner per Sicilia e Calabria”. 

Il ministero dello Sviluppo economico ha accolto la richiesta avanzata dalla Filcams Cgil, insieme a Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, e a breve ci sarà una nuova convocazione. Nel frattempo, proseguirà lo sciopero ad oltranza.

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