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Economia

Sciopero negli aeroporti, anche a Palermo braccia incrociate per gli addetti alla vigilanza

I lavoratori sono in attesa da quasi 7 anni del rinnovo del contratto nazionale scaduto nel 2015 

Domani anche a Palermo, come nel resto della Sicilia, gli addetti della vigilanza privata e dei servizi di sicurezza occupati all'aeroporto Falcone e Borsellino in attesa da quasi 7 anni del rinnovo del contratto nazionale scaduto nel 2015 incroceranno le braccia. 

Le segreterie regionali siciliane di Filcams Cgil Fisascat Cisl Uiltucs sostengono lo sciopero indetto dalle Federazioni Nazionali per gli addetti alla vigilanza presso gli aeroporti di tutta Italia, articolato nella fascia oraria dalle 14 alle 18. "Con questa ulteriore giornata di sciopero che segue quella svolta a livello nazionale a Roma il 2 maggio con una imponente manifestazione di tutti gli addetti del settore della vigilanza privata e servizi fiduciari - dichiarano Sandro Pagaria, Giusi Sferruzza e Marianna Flauto segretari generali di Filcams Sicilia Fisascat Sicilia e Uiltucs Sicilia - si vuole sollecitare la ripresa del tavolo di trattativa per il rinnovo del contratto di settore scaduto da oltre 7 anni".

Questa nuova mobilitazione intervie contro l'atteggiamento dilatorio e inconcludente delle associazioni datoriali di settore Assiv, Univ
Anivip, LegaCoop, Agci Servizi e Lavoro, che quasi 7 anni di trattative all'ultimo incontro del 18 marzo, anziché confrontarsi su una proposta salariale dignitosa, hanno dichiarato di non aver ricevuto mandato dalle aziende associate. Pagaria, Sferruzza e Flauto, denunciano la situazione drammatica in cui versa il settore significando uno stato di sofferenza e di profondo disagio dei lavoratori e delle lavoratrici da quasi sette anni si trovano senza un aumento salariale e con retribuzioni insufficienti.

"Il mancato adeguamento del salario - continuano i sindacalisti - costituisce un elemento di estrema gravità, soprattutto in un contesto già fortemente difficile per un'attività basata su contratti di appalto pubblici e privati, ad alta intensità di manodopera, in cui la logica del massimo ribasso è fattore predominante per le stazioni appaltanti". Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs concludono denunciando il colpevole 'silenzio' delle istituzioni, richiamandoli alle loro funzioni di controllo e intervento previste dalle norme vigenti. 

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