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Economia Resuttana-San Lorenzo / Via Ugo la Malfa, 153

"Pagate per due ore al giorno": protestano lavoratrici addette alla pulizia Snam

Domani in programma un sit in di protesta davanti alla sede del consiglio nazionale delle ricerche di via Ugo La Malfa 153, dalle 9 alle 13

Lavoratrici e lavoratori “sotto soglia”, da due ore al giorno, nel settore delle pulizie. I più sfruttati e mal pagati. La Filcams Cgil Palermo lancia la sua campagna del “Sopra la soglia il lavoro campa, sotto la soglia il lavoro crepa” e parte con i primi due scioperi. Domani incroceranno le braccia le lavoratrici dell’appalto di pulizia del Cnr. Un sit-in di protesta si terrà davanti alla sede del consiglio nazionale delle ricerche di via Ugo La Malfa 153, dalle 9 alle 13. Le lavoratrici, dipendenti della Snam Lazio Sud, scioperano per chiedere l’adeguamento alla soglia minima contrattuale delle 3 ore al giorno. Solidarietà alle manifestanti dalla Flc Cgil Palermo e dai lavoratori del Cnr.

E lunedì 23 scioperano gli addetti a pulizia, giardinaggio, portierato e disinfestazione dell’Istituto Zooprofilattico, in via Marinuzzi, già impegnati da tempo in stati di agitazioni e proteste per l’inquadramento orario al di sotto dei minimi contrattuali e la sottoscrizione dei contratti individuali di lavoro nonostante siano in servizio da 7 mesi.

Sono le prime di una serie di manifestazioni che hanno come oggetto il settore del pulimento in città, comparto che la Filcams sta passando a setaccio per chiedere alle aziende migliori condizioni di lavoro e rispetto delle regole. Nell’ottobre scorso la Filcams Cgil Palermo è riuscita a condurre in porto la vertenza dei lavoratori della Zenith Service Group, addetti al servizio di pulizia al Teatro Massimo, ottenendo l’incremento delle ore di lavoro e il riconoscimento delle 14 ore settimanali, oltre agli scatti di anzianità e al pagamento del lavoro supplementare.

La Snam Lazio Sud è subentrata nell’appalto di pulizia al Cnr il primo aprile 2022 “senza nemmeno convocare i sindacati per formalizzare il cambio d’appalto”. “Non abbiamo potuto, pertanto, rappresentare subito le criticità e le inadempienze che poi abbiamo denunciato quando i lavoratori si sono iscritti al sindacato chiedendo di essere assistiti - dichiarano il segretario generale Filcams Cgil Palermo Giuseppe Aiello Manlio e il segretario Filcams Manlio Mandalari - L’azienda è subentrata su un appalto che ha risentito dell’emergenza sanitaria e che in parte è stato sospeso, perché il Cnr era chiuso per lockdown e i lavoratori in cassa integrazione. Alle lavoratrici in cig è scattata la riduzione oraria da tre a due ore. E al rientro i loro contratti sono rimasti uguali”

“Pur riconoscendo che la responsabilità non è da addebitare tutta all’azienda subentrante, quello che emerge è che queste lavoratrici non si sono volute rassegnare e hanno alzato la testa - aggiungono Aiello e Mandalari - Oggi si trovano con dei contratti di 2 ore giornaliere, per un totale di 10 ore settimanali che non sono sufficienti a garantire il servizio richiesto dall’ente appaltante, il Cnr, gravando sulle economie familiari, falkcidiate dall’inflazione e dai rincari energetici. Stiamo verificando tutti gli appalti sotto soglia per indurre le aziende a rispettare i contratti, soprattutto lì dove gli appalti sono più consistenti, come è accaduto al Teatro Massimo, e c’è la possibilità di garantire almeno le tre ore, la soglia minima oraria prevista contrattualmente”.

“L’azienda inoltre - proseguono i rappresentanti sindacali Filcams Cgil Palermo - non ha nemmeno riconosciuto le anzianità al momento del subentro e in termini di organizzazione del lavoro quest’appalto è andato avanti per senso di responsabilità delle lavoratrici, per inerzia: la Snam  non si è mai preoccupata di dare indicazioni specifiche sul servizio da garantire attraverso appositi ordini di servizio,  dai quali risultassero in maniera esplicita i piani individuali di lavoro. È chiaro che se l’avesse fatto, sarebbe stata evidente la distorsione tra i servizi da garantire e le ore per cui sono state contrattualizzate. Le dipendenti hanno tra l’altro subìto tantissime contestazioni, assolutamente ritorsive, su fatti inesistenti, anche al di fuori dell’orario di lavoro, per indurle ad allontanarsi dal sindacato. Le lavoratrici sono rimaste ferme nella loro posizione. Avendo solo in parte risolto  le criticità riscontrate al subentro, siamo arrivati allo sciopero”.

La Filcams, con l’intervento della Flc Cgil Palermo, ha coinvolto anche l’ente appaltante il Cnr, che da Roma ha scritto “infruttuosamente” all’azienda, chiedendo il rispetto della soglia contrattuale e di risolvere le questioni aperte.

Sulla vertenza interviene anche il sindacato Scuola, Università e Ricerca. Dichiara il segretario generale Flc Cgil Palermo Fabio Cirino:  “Esprimiamo  solidarietà ai lavoratori che lottano per diritti essenziali e sacrosanti, ricordando il principio presente nella Carta universale dei diritti dei lavoratori della Cgil, che auspica l'equiparazione dei diritti e del salario tra personale a tempo determinato e tempo indeterminato.  A maggior ragione, sarebbe auspicabile recepire la norma europea sul salario minimo e sulla soglia minima che rappresentano principi che rispettano la dignità e l'umanità dei lavoratori”. 

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