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Economia

Poste Italiane nel caos, precari sul piede di guerra: "Stop agli straordinari"

I lavoratori - confluiti nel comitato #FullTimeSubito - protestano contro l'accordo siglato dall'azienda e dai sindacati a Roma che prevede solo 38 stabilizzazioni sull'Isola: chiedono di rivedere i numeri al rialzo e annunciano di cancellarsi in blocco da tutte le sigle

Poste Italiane nel caos. Ieri a Palermo si è svolta la prima assemblea dei lavoratori precari e part time dell'azienda confluiti nel comitato di protesta #FullTimeSubito contro l'accordo sulle politiche attive siglato da azienda e sindacati nazionali di categoria lo scorso 13 giugno che prevede solo 38 stabilizzazioni in Sicilia. Al termine dell'incontro i lavoratori hanno annunciato le forme di protesta che intendono mettere in campo: "Procederemo a cancellature collettive ed in blocco da tutte le sigle sindacali, perché non ci sentiamo più rappresentati dai sindacati che avrebbero dovuto opporsi ad un accordo così mortificante per la Sicilia. Ci asterremo dalle prestazioni straordinarie per evidenziare le carenze di personale sull'Isola. Contestualmente abbiamo provveduto a lanciare una petizione on line per sensibilizzare anche l’opinione pubblica e chiedere il supporto di tutti". Il comitato chiede all’azienda di rivedere al rialzo i numeri dell'accordo previsti per la Sicilia. 

Al via dunque una stagione di battaglia e di confronto, che vede i precari ed i part time siciliani di Poste Italiane sul piede di guerra. Numerose intanto le interrogazioni presentate alla Camera dei Deputati, presentato anche un ordine del giorno all’Ars dai deputati di #diventeràbellissima. Adesso la palla passa al governo nazionale ed a quello regionale. “Siamo felici - si legge in una nota ufficiale del comitato - per le numerosissime adesioni al nostro comitato, oltre ogni aspettativa, segnale tangibile di un problema reale. Abbiamo, per questo motivo, deciso di passare dalle parole ai fatti”.

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