L'Sos di Confcommercio: "Ripensare il piano traffico per non penalizzare zone industriali"
Il direttivo dell’Unione Industriali critica soprattutto il divieto di transito per gli automezzi superiori alle 27 tonnellate sul ponte Corleone: "Un problema per le imprese già sono alle prese con l’emergenza sanitaria ed economica". Dito puntato anche contro inefficienze burocratiche "che rallentano l’operatività delle aziende"
"Bisogna ripensare urgentemente il piano traffico nella zona e più in generale su tutte le arterie che collegano la città con le periferie, soprattutto con le zone industriali. Comprendiamo la delicatezza della situazione e prendiamo atto degli impegni assunti per accelerare le procedure relative ai lavori di manutenzione straordinaria". A chiederlo è il direttivo dell’Unione Industriali di Confcommercio Palermo, presieduto da Antonio Lo Coco, che lancia l’allarme traffico, con particolare riferimento alla zona del Ponte Corleone. Qui c'è un restringimento della carreggiata con il divieto di transito per gli automezzi superiori alle 27 tonnellate.
Secondo Lo Coco: "La scelta di privilegiare il traffico automobilistico privato penalizza gravemente le attività industriali che già sono alle prese con numerosi problemi connessi con l’emergenza sanitaria ed economica, aggravata dalla decisione di riportare la Sicilia in zona arancione. Non basta lo sforzo apprezzabile delle forze dell’ordine e della polizia municipale che deviano i mezzi pesanti su percorsi alternativi che rappresentano una vera e propria odissea a qualunque orario e rallentano la consegna delle merci, provocando ulteriori disagi alle categorie produttive”.
L’Unione degli Industriali punta il dito contro "inefficienze burocratiche che rallentano l’operatività delle aziende. Il problema - prosegue Lo Coco - non riguarda soltanto gli uffici comunali come il Suap ma tutti quelli a cui, per svariati motivi, dobbiamo rivolgerci per ottenere permessi e autorizzazioni necessarie per il nostro lavoro. Lo smart working negli uffici pubblici sta appesantendo la situazione, si perdono molti giorni per semplici certificati perché gli uffici sono spesso vuoti o non adeguatamente organizzati. Una soluzione possibile sarebbe quello dello snellimento delle procedure, magari utilizzando il sistema delle autocertificazioni: siamo disponibili a dare il nostro contributo di idee per velocizzare i procedimenti amministrativi a condizione che si faccia in fretta perché il momento è già molto delicato per effetto della pandemia e bisogna reagire alle avversità aumentando almeno l’efficienza produttiva, laddove è possibile, per limitare i contraccolpi della crisi”.