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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Poltrone "in affitto" nei saloni di bellezza per contrastare il lavoro nero, "sì" della Giunta

In attesa di aggiornamenti da parte del Mise sono state approvate le linee guida con l'obiettivo di "sconfiggere" l'abusivismo. Un esperimento che, dopo il successo riscontrato all'estero, sta suscitando interesse anche in Italia

Poltrone "in affitto" nei saloni di bellezza per contrastare il lavoro nero. La Giunta ha approvato le linee guida per l’applicazione nel territorio comunale del cosiddetto contratto di "affitto di poltrona" o "affitto di cabina" nell'ambito dell’esercizio delle attività di acconciatore ed estetista, secondo una direttiva del Ministero dello Sviluppo Economico e in attesa che venga adottata specifica disciplina. "Un provvedimento che nasce dalla necessità di fronteggiare l’attuale crisi economica nel nostro Paese - hanno spiegato il sindaco Leoluca Orlando e l'assessore alle Attività produttive, Giovanna Marano - che ha avuto pesanti ripercussioni anche sulle imprese del settore degli acconciatori e degli estetisti".

Proprio da queste categorie, negli ultimi anni, sono partite alcune specifiche istanze volte alla ricerca di nuove forme contrattuali, anche al fine di garantire un esercizio corretto delle attività, contrastando il lavoro sommerso e il fenomeno dell'abusivismo. Tra queste anche "l'affitto di poltrona" o "di cabina", già sperimentato all'estero e che sta suscitando particolare interesse anche in Italia.

"L'assessorato - continuano Orlando e Marano - ha avviato un percorso mirato ad analizzare nuovi modelli di gestione aziendale che da una parte favoriscano la riduzione dei costi di organizzazione per i titolari dei saloni di acconciatura e dei centri estetici, e dall'altra consentano a numerosi soggetti in possesso di adeguati requisiti professionali, ma privi delle necessarie disponibilità di risorse per organizzare un'impresa, di avviare in modo regolare la propria attività imprenditoriale, evitando quei fenomeni di abuso e di irregolarità che spesso alimentano l'economia 'sommersa' e creano danni al tessuto economico".

"E' una richiesta che le associazioni artigianali avanzano da anni. Era ora - afferma il presidente della commissione Attività Produttive Paolo Caracausi (Idv) - che il ministero approvasse una direttiva che va incontro alle esigenze della categoria in questo momento di crisi. Ci auguriamo che questa nuova opportunità faccia ridurre l'abusivismo in un settore fortemente penalizzato. Sicuramente aiuterà chi ha i requisiti ma non le disponibilità economiche per realizzare una autonoma attività imprenditoriale".

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