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Economia Malaspina / Via Leonardo da Vinci, 6

Chiude la pizzeria dei fratelli Di Giovanni, dopo 61 anni addio ai celebri crostini fritti

Dopo oltre mezzo secolo di carriera lo storico locale in via Leonardo da Vinci, a pochi passi da piazza Ottavio Ziino, aperto nel 1961, abbassa la saracinesca

Il commercio palermitano perde un'altra delle sue insegne storiche. A pochi giorni dalla notizia della chiusura del Baby Luna, vittima della pandemia e del Ponte Corleone, dopo oltre mezzo secolo di carriera chiude anche la pizzeria dei fratelli Di Giovanni, storico locale al numero 8 di via Leonardo Da Vinci, a pochi passi da piazza Ottavio Ziino, aperto nel 1961 e divenuto celebre per i crostini fritti. 

La pizzeria, primo locale aperto dai fratelli Di Giovanni, oltre a essere una delle ultime insegne storiche del quartiere (ha aperto ben 61 anni fa) è stata punto di riferimento per quella cucina semplice che sapeva conquistare al primo morso. "E' la fine di una generazione - commenta Cristian Di Giovanni, uno dei figli -. La ristorazione di oggi è cambiata troppo velocemente, è troppo globalizzata".

Chiude la pizzeria dei fratelli Di Giovanni

Pizzette, pasta con le sarde, arancine, pane con la milza e il mitico crostino hanno fatto la storia tra i residenti della zona Malaspina ma non solo. "Il tram prima, la pandemia dopo, è stata una stangata per tutti noi commercianti della zona - racconta a PalermoToday Giovanni Marulli, titolare della gioielleria adiacente e che da 35 anni condivide il marciapiede -. Prima del tram aveva la possibilità di sfruttare il dehors esterno. Adesso non più".

Gli adolescenti degli anni Ottanta passavano le loro serate tra il bar Oasi, il bar Sole, l'unica edicola notturna della città e appunto la pizzeria. "Con Toti Di Giovanni chiude una delle ultime insegne storiche del nostro quartiere - conclude il commerciante -. Sabato, nel loro ultimo giorno, io e mio figlio abbiamo comprato i suoi crostini. Un modo per onorarlo. Se lo avessimo saputo prima gli avremmo fatto una festa, per non salutarci con questa tristezza. Solo chi ha un negozio sa che questo diventa tutta la sua vita, sta sempre al primo posto. E' un pezzo della tua famiglia da cui non vorresti separarti mai e quando vedi che sta morendo smetti con l'accanimento terapeutico anche se non vorresti vederlo morire mai". 

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