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Economia

E' ancora "guerra del pane", Assipan: "Regole violate e nessun controllo"

L'associazione denuncia il mancato rispetto del decreto emanato dalla Regione che detta le regole per i giorni di chiusura dei forni: "Non è possibile assistere all’inosservanza continua e recidiva di una norma pubblicata in Gazzetta da mesi"

"Continua il processo di totale anarchia nei confronti del settore della panificazione". La denuncia arriva da Assipan Sicilia Confcommercio, che denuncia "molteplici casi di inosservanza della legge".

Rispetto al precedente decreto Lo Bello (che prevedeva l’obbligo di non panificazione soltanto la domenica e nei festivi con possibilità di turnazione) il nuovo regolamento estende adesso la possibilità di riposo e non panificazione per almeno un giorno alla settimana. Decisione che rispecchia ancora una volta la volontà da parte dell’attuale Giunta regionale di venire incontro alle richieste dei panificatori siciliani. 

"Il decreto - spiega l'associazione dei panificatori - prevede l’obbligo di non panificazione un giorno alla settimana, comprensivo dell’obbligo di chiusura per la prima e terza domenica di ciascun mese. Il sindaco del Comune competente, può con provvedimento motivato e sentite le principali associazioni di categoria, sostituire le giornate previste (prima e terza domenica del mese) attraverso apposito calendario che regolamenti la turnazione delle attività non esclusivamente nei giorni della domenica. Il tutto dando formale comunicazione all’assessorato regionale. Tuttavia, in gran parte dei Comuni siciliani non vi è stata alcuna attuazione del decreto, e nessun controllo durante i turni di chiusura previsti".
 
“Sollecito – dice il presidente regionale di Assipan Sicilia Confcommercio Imprese per l’Italia Salvatore Normanno – tutti i
Comuni della Sicilia a recepire quanto prima l’attuale decreto della Regione. Non è possibile assistere all’inosservanza continua e recidiva di una norma pubblicata in Gazzetta da mesi. Servono le ordinanze comunali a garantire le turnazioni laddove richieste, oltre ai controlli fondamentali da parte delle forze dell’ordine e degli organi competenti nei confronti dei trasgressori. Anche gli organi istituzionali dovranno verificare tale problematica, non a caso ci siamo già rivolti agli organi della prefettura”.

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