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Enti regionali, migliaia di dipendenti senza stipendio: "Natale magro"

Dramma lavoro: a preoccupare è anche la situazione di circa 6 mila dipendenti del gruppo Almaviva. L'azienda con una nota ha comunicato la possibilità di licenziamento a partire già da gennaio. Il Movimento 5 Stelle "chiama" la Regione

Licenziamenti a valanga, dipendenti senza stipendio e proteste all'orizzonte. "Sarà un Natale molto magro per migliaia di lavoratori che non riceveranno né stipendio, né tredicesima e che, in molti casi, non vedono un soldo già da qualche mese a questa parte": i sindacati intervengono a proposito del grave stato di crisi che stanno vivendo tutti gli enti regionali e territoriali a causa dei mancati trasferimenti di risorse da parte della Regione. “Siamo sull’orlo di un conflitto sociale che è necessario scongiurare prima che sia troppo tardi", dicono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl.

"Alla grave crisi che già vivono i comuni e le ex province – sottolineano – si aggiunge quella degli enti regionali: all’Istituto del Vino e dell’Olio, i dipendenti non prendono stipendio da tre mesi e analoga problematica è vissuta dai lavoratori dell’Istituto Incremento Ippico, dell’Esa, delle Camere di Commercio e degli Ersu, mentre all’Irsap sono in gioco gli stipendi e le tredicesime, oltre alle proroghe per i precari.”. L’elenco, però, fanno sapere, è molto più lungo e la situazione rischia di aggravarsi ogni giorno di più: “tutte le pubbliche amministrazioni che vivono con i trasferimenti della Regione non ce la fanno più ad andare avanti e a garantire i servizi.” Si prevede già una mobilitazione su ampia scala, dopo quella partita in questi giorni nei comuni per il rischio licenziamento dei precari: “scenderemo in piazza nei prossimi giorni – concludono le tre sigle confederali – con tutti i lavoratori degli enti regionali e territoriali per avere risposte certe dal governo regionale sulle risorse finanziarie”.

ALMAVIVA - E a Palermo come se non bastasse tiene banco anche la situazione dei circa 6 mila lavoratori del gruppo Almaviva, che comincia a farsi drammatica. L'azienda, infatti, con una nota trasmessa nella giornata di ieri, ha comunicato ai suoi dipendenti la possibilità di licenziamento di circa 2 mila e 500 lavoratori a partire già da gennaio. Questo provvedimento sarebbe l'effetto della riclassificazione dell'azienda da parte dell'Inps che passandola dal settore industria a quello terziario ha di fatto revocato un contratto di solidarietà che il ministero aveva concesso all'azienda dal primo giugno 2015 al 31 maggio 2016.
 
“E' stato più volte chiesto un incontro dalla dirigenza dell'azienda e dagli stessi dipendenti con la Regione Siciliana, - afferma il deputato del Movimento 5 Stelle all’Ars Salvatore Siragusa - ma né le varie giunte, né il presidente Crocetta hanno mai dato la possibilità di una interlocuzione con le istituzioni, fregandosene di quelle circa 6 mila persone che vi lavorano”. Il parlamentare Cinquestelle ha depositato proprio ieri una interrogazione urgente con la quale chiede l’intervento del governo per cercare di dare ascolto all'azienda ed ai lavoratori.

Oggi a Roma si terrà un tavolo tra Almaviva e il coordinamento nazionale delle Rsu aziendali per discutere della revoca dei contratti di solidarietà in seguito alla modifica dell'inquadramento dal settore Industria a quello dei Servizi decisa dall'Inps. A sostegno dei lavoratori si sono espressi oggi la Cgil Palermo e l'Slc Cgil palermitana che, al comitato direttivo della categoria, hanno approvato un ordine del giorno per manifestare "preoccupazione e solidarietà alle migliaia di famiglie coinvolte da tale processo". L'Slc Cgil e la Cgil non desistono e annunciano il loro impegno a "mettere in campo tutte le azioni necessarie a trovare una soluzione positiva per risolvere la vertenza e ridare forza a una realtà che costituisce un asse produttivo industriale fondamentale per il tessuto palermitano".
 

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