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Economia

Istituto Zooprofilattico, in stato di agitazione i lavoratori dei servizi di pulizia

I dipendenti sono inquadrati sotto la soglia minima delle 15 ore. La Filcams al Prefetto: “L’impegno preso era di un incremento salariale”

Stato di agitazione delle lavoratrici e dei lavoratori dell’appalto di pulizia, portierato e giardinaggio presso l’Istituto Zooprofilattico sperimentale della Sicilia “A. Mirri” di Palermo. Dall’1 luglio, data del subentro della Linda srl alla precedente ditta, nonostante gli impegni presi dall’azienda, i lavoratori addetti ai servizi di pulizia continuano ad essere inquadrati a due ore al giorno, ben al di sotto della soglia minima contrattuale delle 15 ore settimanali. E questo, anche se la possibilità di integrare le ore sarebbe consentito dalle condizioni di miglior favore del capitolato d’appalto, che ha previsto un incremento della parte economica e dei servizi.

La Filcams Cgil Palermo, a seguito dell’apertura dello stato di agitazione, ha inviato una nota alla Prefettura, chiedendo di convocare le parti e di procedere a un tentativo di conciliazione.

“L’impegno preso, all'incontro svoltosi in sede sindacale lo scorso settembre, era quello di un incremento del parametro orario contrattuale, viste le risorse aggiuntive.  I lavoratori sono stanchi di dovere subire sulle proprie spalle le logiche distorte delle aggiudicazioni delle commesse – dichiarano il segretario generale Filcams Cgil Palermo Giuseppe Aiello e Manlio Mandalari, segretario Filcams con delega al settore - Il contratto a due ore garantisce una retribuzione netta di 250-300 euro al mese. 
È intollerabile continuare ad assistere al mancato rispetto delle più basilari norme contrattuali mentre i lavoratori fanno i conti con l'inflazione alle stelle, il caro benzina e le bollette insostenibili. Per di più, con la benzina da considerare, a fine mese un operatore ha più costi da sostenere rispetto a ciò che guadagna”.

“Tutto questo - proseguono i rappresentanti Filcams - grava sempre di più anche sulla qualità del lavoro, tenuto conto che con questi parametri orari non si riesce nemmeno a garantire la resa delle prestazioni rispetto alla consistenza dei servizi previsti dai capitolati”.

"Abbiamo richiesto l'accesso agli atti di gara per entrare nel dettaglio sui numeri; le consistenze in termini di servizi ci sono ed è pertanto inaccettabile il silenzio dell'azienda in primis sulla questione dei parametri orari -  tuonano Aiello e Mandalari - Lì dove non si può usufruire, in un appalto pubblico, di un adeguato servizio come quello delle pulizie e della sanificazione, si arreca un danno alla collettività, oltre che a tutte le maestranze che sono impiegate sul sito.  E’una situazione generalizzata, quella dei lavoratori ‘sotto soglia’, una realtà molto diffusa in città che stiamo facendo emergere”.

Una vertenza simile, vinta con successo dalla Filcams, ha riguardato i lavoratori della Zenith Service Group dell’appalto di Pulizia del Teatro Massimo.  Medesima situazione si registra sull'appalto dei servizi di pulizia del Cnr  di Palermo,  dove la Filcams ha chiesto l'intervento dell'ente appaltante per il ripristino della legalità e dove il sindacato è prossimo ad attivare la stessa procedura di raffreddamento.

“Stiamo battendo tutti i settori,  facendo un lavoro minuzioso, una vera e propria campagna sindacale sui contratti sotto soglia, una realtà che stiamo riscontrando in tutti gli appalti passati al setaccio – aggiungono Aiello e Mandalari -  Negli appalti ci sono sempre più lavoratori inquadrati a meno ore. Le aziende raccolgono il loro fatturato e se lo portano a casa  mentre i lavoratori, come in questo caso, dopo 5 mesi dal loro inquadramento, sono ancora in attesa di sottoscrivere i contratti di assunzione” .

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