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Economia

Isolfin, a rischio 48 lavoratori palermitani: giorni di ansia per i dipendenti

Sciopero dello straordinario per domani e domenica nell'azienda dell'indotto Fincantieri che si occupa di verniciatura, lavaggio e carenaggio navi

Isolfin, Fiom: sciopero dello straordinario sabato e domenica per la cessione di un ramo annunciata dall'azienda. A rischio 48 lavoratori. In stand by  anche la vicenda del riassorbimento degli ultimi 7  lavoratori ex Picchettini.   

Sciopero dello straordinario per domani e domenica alla Isolfin, azienda dell'indotto Fincantieri. L'azienda,che si occupa di verniciatura, lavaggio e carenaggio navi, ha comunicato l'intenzione di cedere il ramo d'azienda “comparto tecnico del navale”, che allo stabilimento di Palermo occupa 48 lavoratori, alla Gap coating srl.

“Una comunicazione che ha creato grande preoccupazione tra i lavoratori perché la cessione viene giustificata con motivazioni che appaiono astratte e formali,  in favore inoltre di un'impresa di minori dimensioni societarie, con ciò che inevitabilmente ne può conseguire”,  dichiarano il segretario generale Fiom Cgil Palermo Francesco Foti e il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo, assieme alle Rsu Fiom di Fincantieri e alle Rsu Isolfin. La vicenda ha destato allarme  anche tra i lavoratori di altri territori dove la Isolfin è insediata, tanto che la Fiom nazionale ha avviato l'esame congiunto.

“Inoltre, la Isolfin non ha esaurito il riassorbimento degli ultimi 7 lavoratori ex dipendenti della cooperativa Picchettini, dalla quale ha integralmente ereditato le commesse, e i lavoratori in questione permangono in stato di disoccupazione senza che alcun segnale si muova nelle direzione di un loro reimpiego – proseguono Foti e Ridulfo -. Per noi è importante che anche questi  lavoratori, come i loro compagni, siano ricollocati all'interno delle attività produttive di Fincantieri, e che si concluda l'iter, che ha visto gli altri lavoratori assorbiti in questa e in altre aziende dell'indotto, restituendo a tutti la certezza di un futuro. Oggi il Cantiere Navale ha un carico di lavoro importante per i prossimi anni e per questi lavoratori può essere trovata una collocazione nell'indotto di Fincantieri. Come sindacato sollecitiamo le istituzioni e le forze parlamentari a farsi carico dell'apertura di un tavolo per trovare una soluzione rapida e consentire il ritorno al lavoro di queste maestranze all'interno dei processi produttivi e di rilancio dell'attività cantieristica”.

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