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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Licenziati 35 ex dipendenti Grande Migliore, torna l’incubo disoccupazione

La comunicazione è arrivata dal gruppo Gieco. La delusione dei sindacati intervenuti sulla vicenda: "Una doccia fredda che lascia intravedere un vero calvario per i lavoratori cercavano il riscatto con il nuovo imprenditore"

Doccia fredda. L'hanno chiamata così i sindacati intervenuti oggi sul nuovo capitolo dell'infinita vicenda che riguarda l'ex Grande Migliore. E’ infatti appena arrivata dal Gruppo Gieco la comunicazione di licenziamento collettivo per i 35 dipendenti (ai sensi dell’articolo 4, legge 23 luglio 1991 numero 223).

"La comunicazione giunge come una doccia fredda - dichiara Mimma Calabrò, segretario generale Fisascat Sicilia -. All'orizzonte si intravede l'ennesimo calvario per tutti i lavoratori che, reduci del fallimento Migliore, cercavano il riscatto con il nuovo imprenditore. Ma anche questa volta registriamo, con grande rammarico, che si preferisce deporre le armi avviando procedure di licenziamenti collettivi".

Una situazione che già da tempo appariva complicata.  Dall'affitto di ramo d'azienda del Polo Grande Migliore Trapani, si sono abbassate le saracinesche delle unità produttive di Migliore Casa - Migliore Giocattolo e Area Notte di Palermo alle quali vanno aggiunte le chiusure di via Aiace e Partinico. "A detta della società - continua Mimma Calabrò - neanche il ricorso alla Cigs (la cassa integrazioni guadagni starordinari) è stato sufficiente per superare le criticità. Ma ciò che più rammarica in questa situazione è che i lavoratori hanno fatto di tutto per evitare il peggio. Anche di sopportare cronici ritardi nei pagamenti degli stipendi, portando avanti le loro famiglie con degli acconti riferiti comunque a mensilità non correnti. Purtroppo la storia si ripete. Al momento necessita attendere la convocazione dell'esame congiunto per entrare nel merito della questione. La Fisascat, però, anche questa volta è pronta a intraprendere ogni iniziativa ritenuta idonea a tutela dei lavoratori, dei loro diritti, del loro reddito".

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