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Economia Uditore-Passo di Rigano / Viale Regione Siciliana Nord-ovest, 2653

Condannato a risarcire dipendente, dichiarato il fallimento di “Gazebo e dintorni”

A vincere la causa un lavoratore "sfruttato" per anni senza alcun contratto e, spesso, non pagato. La ditta individuale di Giovanni Battista Di Giovanni avrebbe debiti per 830 mila euro. Ora toccherà alla curatela la vendita di materiali e immobili

Condannato a risarcire con 70 mila euro un proprio dipendente dopo averlo fatto lavorare per anni in nero, a volte non pagandolo. Ma i debiti accumulati, ormai, erano diventati troppi. Il giudice Raffaella Vacca, della sezione fallimentare del Tribunale di Palermo, ha emesso una sentenza che dichiara il fallimento della ditta individuale "Gazebo e Dintorni", di Giovanni Battista Di Giovanni, azienda che costruisce prefabbricati in legno e che si trova il viale Regione Siciliana, all'altezza di Tommaso Natale. Alla curatela fallimentare il compito di "recuperare il recuperabile" per saldare i debiti con Riscossione Sicilia che ammonterebbero a circa a 830 mila euro.

E' la storia di un ghanese di 40 anni, che da vive tempo in città dove ha sposato una palermitana, che almeno dal 2009 ha lavorato per la ditta pur non venendo messo in regola dal titolare. Nel 2011, invece, è arrivata il colpo di mannaia: "Sei fuori". Ma il quarantenne, certo di avere la legge dalla propria parte, ha incaricato un avvocato per impugnare il licenziamento. Il Tribunale di Palermo ha ravvisato gli estremi del lavoro subordinato e dichiarato l’inefficacia del licenziamento, intimando alla ditta di risarcire al dipendente le differenze retributive per 11 mila euro e di corrispondere le retribuzioni maturate dalla data del licenziamento a quella dell’effettivo ripristino. Ripristino mai avvenuto.

"Grazie ad una consulenza - spiega il legale difensore Fabrizio Giustolisi - siamo riusciti a ricostruire l'importo esatto dovuto al mio assistito. In fase prefallimentare l’avvocato Fabrizio Giustolisi, che precedentemente aveva promosso numerose procedure esecutive tutte risultate vane, ha chiesto di assumere informazioni presso Riscossione Sicilia in ordine alla sussistenza di ulteriori posizioni debitorie a carico della ditta e quest’ultima ha dichiarato di avere un credito nei confronti del Di Giovanni di 830 mila euro. A questo si aggiunge una visura per protesti, fatta alla Camera di Commercio, dalla quale si evincevano ulteriori debiti per 265 mila euro, da sommare al risarcimento da versare nei confronti del lavoratore".

Sulla base di queste evidenze, il giudice fallimentare ha accolto l'istanza del lavoratore dichiarando il fallimento di Giovanni Battista Di Giovanni  quale titolare dell’omonima ditta Gazebo e Dintorni (con sentenza numero 175/2014) che non si neppure sarebbe costituito in giudizio lasciandosi processare "in contumacia". Toccherà alla curatela, affidata al legale Calogero Pisciotta, mettere delle pezze con la vendita di materiali e immobili che, eventualmente, saranno trovati nelle disponibilità del Di Giovanni.

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