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Economia Termini Imerese

Di Risio: “Idee chiare per Termini” Sindacati dettano le 5 condizioni

L'imprenditore pronto a rilevare lo stabilimento Fiat illustra il piano della Dr Motors. "Produrremo 60 mila vetture e assumeremo quasi tutti i dipendenti". Fim Fiom e Uilm: "Stato e Regione investano nella nuova società"

“Abbiamo le idee chiare su cosa fare a Termini Imerese, e cioè quello che faceva Fiat, per quanto riguarda la produzione di auto. E’ anche per una questione di responsabilità. Ci sono tante famiglie che ruotano attorno a questa attività”. Lo ha detto l'imprenditore molisano, Massimo Di Risio, pronto a rilevare lo stabilimento Fiat di Termini Imerese a margine dell'incontro organizzato all'assessorato regionale alle Attività produttive per illustrare alle aziende dell'indotto il Piano industriale della Dr Motors. Intanto i gli operai dello stabilimento continuano a scioperare e i sindacati dettano le loro 5 condizioni per potere aprire una trattativa.

"Quello di Termini Imerese - ha aggiunto Di Risio - diventerà l'unico stabilimento del gruppo. A regime del 2017 riteniamo di produrre 60 mila vetture e nell'arco di qualche anno contiamo di assumere 1.317 dipendenti in pratica quasi tutti, credo che non avremo difficoltà a lavorare con l'indotto credo che troveremo un'intesa perché dovremo produrre macchine. La Dr Motors intende riproporre lo stesso modello Fiat che a Termini assembla componenti che fa arrivare da altre parti di Italia. C'é la volontà di generare un nuovo indotto che produca componenti anche per noi. Per produrre automobili - ha concluso - avremo bisogno di tutto lo stabilimento che usa attualmente la Fiat".

E Fim Fiom e Uilm sono disponibili ad aprire una trattativa con la Dr Motor dell'imprenditore Di Risio ma pongono cinque condizioni: Stato e Regione investano parte dei fondi pubblici messi a disposizione nel capitale della nuova società; Fiat metta in atto un'operazione solidarietà accompagnando alla pensione i lavoratori che hanno i requisiti e si faccia carico delle procedure di cassa integrazione per tutti i lavoratori coinvolti nel piano; salvataggio dell'intero bacino compresi dunque gli operai dell'indotto; applicazione da parte della nuova società del contratto nazionale di lavoro ma anche degli accordi aziendali in modo che i lavoratori non perdano salario e anzianità. I cinque punti sono stati esposti dal leader della Fiom Maurizio Landini e dai segretari nazionali di Uilm e Fim Eros Panicali e Bruno Vitali all'assemblea degli operai Fiat e dell'indotto in corso davanti ai cancelli della fabbrica, chiusa per lo sciopero dei lavoratori.
 

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