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Economia

Allevatori siciliani sul piede di guerra: Aras, a rischio 156 posti di lavoro

Dal primo ottobre dipendenti in cassa integrazione e servizi a oltre 4 mila aziende agricole sospesi. Roberto Indovina: "Abbiamo diversi progetti ma l'associazione è commissariata. Intervenga la politica"

A rischio 156 posti di lavoro nel settore degli allevamenti siciliani e servizi a migliaia di aziende agricole sospesi. E’ la conseguenza della grave crisi economica che sta attraversando l’Aras, associazione regionale allevatori della Sicilia, che da oltre 60 anni eroga servizi a oltre quattro mila aziende agricole siciliane. Dal primo di ottobre, infatti, in seguito ad  un accordo sottoscritto con le organizzazioni sindacali, ai 156 dipendenti dell’associazione (personale d’ufficio, agrotecnici, periti agrari, agronomi e veterinari) è stata comunicata la sospensione dal lavoro e l’avvio della cassa integrazione.  

SERVIZI. Il grido di protesta degli allevatori contro le decisioni adottate nell'assemblea parte dall’avvocato Roberto Indovina, presidente del Consorzio provinciale degli allevatori di Caltanissetta: “Le delibere adottate nella riunione di lunedì scorso - commenta -  metteranno il ginocchio gli allevatori dell'intera regione. Tutti i dipendenti dell'Associazione regionale allevatori sono stati messi in cassa integrazione, pertanto sono stati sospesi tutti i servizi". Tra le funzioni principali svolte dell'associazione, si annoverano la tenuta dei registri anagrafici delle diverse specie e razze di bestiame,  l'esecuzione dei controlli funzionali sulla qualità del latte e della carne e la consulenza tecnica agronomica e veterinaria.

COMMISSARIAMENTO. “Si sta facendo confusione tra i buoni propositi di risparmio della spesa pubblica per fronteggiare la crisi e la necessità di garantire l' erogazione di servizi essenziali per la collettività”, afferma Indovina. "La scelta di mettere in cassa integrazione tutti i dipendenti - aggiunge - è arrivata senza mai consultare gli allevatori. In passato siamo stati invitati a riunioni dove il Collegio Commissariale ha sempre precisato che i servizi essenziali agli allevatori non sarebbero mai stati sospesi. Da un giorno all'altro tutti gli allevatori sono stati privati dell'aiuto straordinario e prezioso fornito dai dipendenti dell'Associazione. Conosciamo bene le difficoltà finanziarie dell'Ente, ma la drastica soluzione di cassaintegrare tutti i dipendenti non ci è mai stata prospettata". L'Aras risulta commissariata dal 2010. “Da diversi anni gli allevatori siciliani – spiega Indovina - sono stati privati del diritto di gestire la propria associazione. I commissari sono totalmente all'oscuro delle reali problematiche che  gli allevatori incontrano quotidianamente”. E prosegue: “Abbiamo diversi progetti per rilanciare le attività dell'Associazione, purtroppo però il commissariamento  non ci consente di portare avanti le nostre idee e fare sentire la nostra voce”.

INTERVENGA LA POLITICA. Infine, Indovina invoca un intervento da parte del mondo politico per programmare interventi per il settore: “Immaginavo che le  imminenti elezioni regionali potessero sollecitare l'interesse dei nostri politici verso le esigenze degli allevatori, purtroppo devo constatare il contrario. Non ho ancora ricevuto una sola telefonata da esponenti politici per discutere di programmi e progetti futuri e le nostre richieste non hanno trovato nessun riscontro. Oggi i politici sono troppo impegnati a sbandierare la loro onestà e correttezza, ignorando – conclude - le problematiche concrete dell'elettorato”.
 

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