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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia Sperone

Corso dei Mille, "irregolari 6 distributori su 7, ma ne resta chiuso solo uno"

Il progetto per la nuova rete tranviaria palermitana rende incompatibili ben sette pompe di benzina. "Ma un solo impianto, il nostro, risulta discriminato senza che ci sia stata fornita una valida motivazione"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

Il progetto per la nuova rete tranviaria palermitana rende incompatibili ben sette impianti in corso dei Mille, ma solo uno ad oggi resta chiuso. Il provvedimento è messo in atto dall’ufficio Suap del Comune, lo sportello unico per le Attività produttive, che ha espresso il diniego al rinnovo delle concessioni del suolo pubblico degli impianti di distribuzione.

L’ufficio non ha concesso il rinnovo precario della concessione ai proprietari ma, tutti gli altri destinatari del provvedimento continuano ad esercitare “con la conseguenza che di fronte alla medesima situazione giuridica, – spiega l’Avvocato Davide Maniscalco, Direttore Generale della Petroli S.r.l. - di fatto, un solo impianto, il nostro, risulta discriminato senza che ci sia stata fornita una valida motivazione”.

I lavori di realizzazione della nuova linea tranviaria nel tratto stradale interessato fino ad oggi, per altro, non hanno avuto nemmeno un principio di esecuzione e nulla si è mosso da quando non è stato rinnovato il permesso a dicembre scorso fino ad oggi. A questo proposito Maniscalco precisa che “l’ufficio ha assunto una condotta palesemente discriminatoria e non giustificata”. Dopo essere stati diffidati i responsabili comunali, infatti, hanno prima risposto all’azienda, rassicurando sul fatto che l’istanza di concessione temporanea dell’impianto sarebbe stata accolta, per poi riferire solo a voce l’esatto contrario. Ad oggi il distributore di benzina, annoverato regolarmente nel piano carburanti comunale tra gli impianti in mantenimento, e a tre anni dalla data indicata per l’inizio dei lavori, è ancora chiuso, mentre gli altri impianti, continuano inspiegabilmente ad esercitare, nel silenzio del Suap e delle altre Autorità di vigilanza.

“E’ necessario che si intervenga subito per ripristinare lo stato di legalità – conclude, infine, il Direttore Generale della Petroli S.r.l. – poiché lo stato attuale delle cose è da ritenersi arbitrario ed incoerente con i principi di corretta ed imparziale amministrazione che imporrebbero una parità di trattamento degli utenti rispetto ad omologhe circostanze”.
 

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