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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Coronavirus, Palermo maglia nera per contagi sul lavoro: registrati più di mille casi

Nel capoluogo e nella provincia si registrano 1.004 contagi di cui 395 donne e 609 casi sono uomini, che descrivono un’incidenza del 28,7% sul totale regionale. Lo dice il recente rapporto Inail

Secondo il recente rapporto Inail appena presentato, i contagi da Coronavirus sul luogo di lavoro a livello nazionale hanno ormai superato la soglia dei 131.000 casi.  In questo scenario la Sicilia con 3.051 casi  rappresenta il 2,7% dei casi sul totale nazionale, Di questi 1.649 sono donne (47,1%), mentre 1.852 (52,9%) sono uomini. Palermo e Catania e  Messina le province più colpite.

A Palermo e provincia si registrano 1.004 casi, di cui 395 donne e 609 casi sono uomini, che descrivono un’incidenza del 28,7% sul totale regionale. Una lettura del report, e del suo trend crescente, la forniscono gli esperti legali che osservano come nel rapporto azienda e lavoratore in materia di Covid vi sia un aspetto di criticità nel rapporto con le Ats, Agenzia di Tutela della Salute: "L’impasse – spiega l’avvocatessa Irene Pudda di Rödl & Partner, esperta in privacy & labour compliance – è dovuta al fatto che il datore di lavoro non è autorizzato a comunicare ai colleghi il nominativo di un dipendente risultato positivo. L’azienda è tenuta a fornire all’Ats le informazioni necessarie perché quest’ultima possa assolvere ai compiti previsti dalla normativa emergenziale e, contemporaneamente, ha facoltà di domandare ai possibili contatti stretti di lasciare cautelativamente i locali aziendali, ma è l’Ats che ha la potestà di contattare i lavoratori per poi applicare le opportune misure di quarantena".

Il rischio, così facendo, è che le aziende lascino operativi interi reparti o uffici con il pericolo di diffusione del virus, non solo tra i dipendenti che sono stati a contatto diretto con il soggetto contagiato, ma anche tra i loro famigliari e i conoscenti. “Tuttavia non si può fare diversamente – chiarisce Pudda di Rödl & Partner – La procedura è volta a tutelare la privacy del lavoratore risultato positivo al coronavirus. Certo, come è facile immaginare, procedere alla disinfezione della postazione di lavoro, delle attrezzature utilizzate e degli spazi comuni frequentati dal dipendente, domandare ai possibili contatti stretti di lasciare cautelativamente i locali aziendali, nonché isolare o chiudere gli uffici in cui il dipendente ha lavorato garantendone allo stesso tempo la totale riservatezza è di difficile applicazione".

Nel dettaglio della rilevazione dell’Inail in Sicilia le denuncie di infortunio causa Covid-19 sono per il 28,7% dei casi localizzate nella provincia di Palermo con 1.004 infortuni, , seguita da Catania con 774 casi (22.1%), Messina con 537 (15,3%), Enna con 273 casi  (7,8%) insieme a Siracusa con 273 casi (7,8%), quindi Ragusa con 220 casi (6,3%), Caltanisetta con 187 casi (5,3%), Trapani con 118 casi (3,4%) e infine Agrigento con 115 casi (3,3%) 

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