Banche, il segretario generale della Uilca: "No alle pressioni commerciali e alla chiusura delle filiali"
Secondo Fulvio Furlan, intervenuto al congresso del sindacato siciliano, il settore del credito dovrebbe "sostenere famiglie e imprese, gestire le risorse del Pnrr, garantire una presenza capillare sul territorio". Tra il 2020 e il 2021 chiusi nell'Isola 52 sportelli. Il rieletto Giuseppe Gargano: "Contrasteremo la desertificazione bancaria"
Pressioni commerciali, chiusura degli sportelli ed esternalizzazioni: questi alcuni dei temi affrontati oggi da Fulvio Furlan, segretario generale Uilca, in occasione del setimo congresso Uilca Sicilia.
Per Furlan il tema delle pressioni commerciali "deve continuare a essere nella nostra agenda: non si tratta più solo del rapporto di fiducia tra banca e clienti, oggi c’è un problema ulteriore che impatta sul benessere lavorativo e sulla salute di lavoratrici e lavoratori. Come stanno le persone, come lavorano le persone, come possono essere valorizzate: questi sono interrogativi ai quali le banche devono iniziare a pensare e rispondere". In questo senso l’audizione di metà maggio presso la commissione parlamentare d'inchiesta sul Sistema Bancario e Finanziario, con la presidente Carla Ruocco, testimonia la particolare rilevanza che il tema delle pressioni commerciali riveste all’interno del settore del credito che, attraverso le relazioni sindacali, intende trovare soluzioni condivise.
"Anche per questo auspichiamo che la commissione nazionale, prevista dall’accordo con Abi sulle Politiche Commerciali del 2017, si riunisca con continuità e svolga un monitoraggio dei sistemi incentivanti e un’approfondita indagine di clima del settore. Le pressioni commerciali non sono un problema che riguarda solo lavoratrici e lavoratori e aziende, ma anche le istituzioni politiche, nazionali e locali, e la società civile. Bisogna recuperare un ruolo sociale delle banche, anche dicendo no alla chiusura delle filiali. E' fondamentale che il settore del credito si strutturi in modo pluralista e coerente con il tessuto economico, con gli obiettivi di favorire lo sviluppo del Paese, gestire le risorse del Pnrr, sostenere famiglie e imprese e garantire una presenza capillare sul territorio, tutelando la legalità e le fasce più deboli e fragili della popolazione. Proprio la Sicilia è una delle regioni più colpite da questo problema”, continua Fulvio Furlan, commentando i dati di Banca d’Italia per cui tra il 2020 e il 2021 in Sicilia sono stati chiusi 52 sportelli.
Il congresso siciliano è stato anche l’occasione per affrontate il tema delle esternalizzazioni. "Siamo contrari a operazioni di cessione ma se avvengono, come sta accadendo anche in questi giorni, è indispensabile arrivare ad accordi che garantiscano le lavoratrici e i lavoratori da un punto di vista occupazionale, economico, normativo e contrattuale - conclude il segretario generale Uilca -. Allo stesso tempo le aziende devono assumersi la responsabilità, anche sociale, di queste operazioni, facendole con società che garantiscono l’applicazione dei contratti nazionali di provenienza al personale interessato e ai futuri assunti in modo che la categoria di riferimento sia mantenuta e nel tempo ampliata".
"La fiducia dei delegati al congresso e la crescita della Uilca Sicilia negli ultimi quattro anni sono la conferma che abbiamo lavorato nella giusta direzione. Continuiamo con il massimo impegno le nostre battaglie per i bancari, gli esattoriali e gli assicurativi, guardando alla Sicilia come un'opportunità per il paese, sotto le bandiere italiana, della Uilca, della Uil, della pace. Le nostre energie saranno indirizzare a contrastare la desertificazione bancaria e le pressioni commerciali valorizzando al massimo le persone ed il territorio". A dirlo è il segretario Uilca Sicilia rieletto Giuseppe Gargano.