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Economia

I wedding planner fanno rete e chiedono di aprire la Chiesa di Santa Caterina ai matrimoni

Gli operatori del settore che si sono costituiti in associazione dentro Confcommercio puntano "a ottenere un marchio di qualità, professionalità e competenza" e ad avere più dialogo con le istituzioni

Aprire la chiesa di Santa Caterina ai matrimoni. E' una delle idee dell’associazione Wedding Planners Palermo, che aderisce a Confcommercio.

L'organismo è stato presentato stamani, alla presenza della presidente Michela Cannatella, della presidente di Confcommercio, Patrizia Di Dio, e degli associati di questa nuova realtà che dà espressione a una delle nuove professionalità più ricercate e in voga. Già da alcuni mesi, in Confcommercio Palermo è stata costituita l’associazione Wedding Planners Palermo, promossa da un gruppo di wedding planners che da un paio di anni porta avanti un comune obiettivo, quello di creare una categoria di settore istituzionalizzata e facilmente riconoscibile dal pubblico grazie ad un marchio di qualità, a garanzia di professionalità e competenza nel vasto mercato del wedding  industry.

Nel corso dell’incontro sono stati presentati agli esperti del settore gli obiettivi e le proposte per la crescita e lo sviluppo delle potenzialità del lavoro in termini di opportunità e di qualità dei servizi, non perdendo di vista lo scopo principale dell’associazione che mira a fare rete e alla valorizzazione di una figura professionale troppo spesso improvvisata o indebitamente abusata. Tra le questioni sul tappeto, la possibilità di ottenere un marchio di qualità, professionalità e competenza, ma anche i rapporti con le istituzioni e la promozione del territorio.

“Vorremmo riuscire ad aprire gioielli come la chiesa di Santa Caterina, in piazza Bellini, anche alle celebrazioni dei matrimoni – spiega Michela Cannatella - ma abbiamo bisogno di avere rassicurazioni e tempi certi da parte delle istituzioni sulla possibilità di utilizzare come luoghi di matrimoni ed eventi in genere alcuni dei siti architettonici e monumentali più belli della città in modo da poter operare con certezza rispetto agli impegni che dobbiamo prendere con i nostri clienti. Nonostante la Toscana sia la regione più quotata nel wedding destination la Sicilia negli ultimi due anni ha risalito la china dimostrando di avere tutte le carte in regola rispetto ai desideri dei nostri clienti: arte, cultura, storia, profumi, colori, cibo e vino”, conclude Michela Cannatella.


 

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