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Mense scolastiche, Uiltucs: "Nessuna salvaguardia per i 54 addetti, il sindaco intervenga"

In una nota inviata anche al Comune e all’Anac, il sindacato denuncia l'assenza di “ogni previsione a tutela dei livelli occupazionali anche in dispregio alle norme del contratto collettivo di categoria"

"Nel bando di gara triennale per il servizio di refezione scolastica del Comune di Palermo manca una clausola di salvaguardia dei 54 addetti oggi in servizio". Lo dice la leader della Uiltucs Sicilia Marianna Flauto, che chiede al sindaco, Leoluca Orlando, “di farsi parte attiva affinchè vengano garantiti i lavoratori impiegati e nella fase di valutazione delle offerte si tenga in considerazione il prevalente aspetto dei livelli occupazionali”.

In una nota inviata anche al Comune e all’Anac, la Uiltucs sottolinea come nel bando di gara per l’affidamento triennale della refezione scolastica sia assente “ogni previsione a tutela dei livelli occupazionali anche in dispregio alle norme del contratto collettivo di categoria”. La Uiltucs pone l’attenzione “su alcuni argomenti sensibili quali la garanzia dei livelli occupazionali attraverso l’introduzione di clausole sociali e l’applicazione dei contratti collettivi stipulati da associazioni sindacali comparativamente più rappresentative. Altrimenti in assenza di una previsione chiara è ovvio che verrà favorita la strada per alimentare situazioni di concorrenza sleale”.

Il sindacato spiega che la stessa normativa prevede l’inserimento nei bandi di gara di specifiche clausole sociali volte a promuovere la stabilità occupazionale del personale impiegato. E invece, dal momento che nel bando non viene tenuta in considerazione la tutela dei 54 lavoratori impiegati nel servizio, “alla scadenza del contratto la società uscente potrebbe intimare il licenziamento di tutti i lavoratori”.
Quindi Flauto prosegue: “Riteniamo gravissima l’assenza di una previsione a tutela dei livelli occupazionali impiegati  e nutriamo forte preoccupazione che, in assenza di una chiara previsione a tutela di tutti i livelli, i lavoratori potrebbero rivendicare il diritto all’applicazione delle norme con l’apertura di un contenzioso  con l’azienda subentrante”. 
 

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