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Economia

Tassa soggiorno, accordo Airbnb-Comune: previsto un gettito di 700 mila euro all'anno

Dal 1 aprile l'imposta verrà riscossa direttamente dalla piattaforma di home sharing al momento della prenotazione dell'appartamento. I turisti pagheranno 1,5 euro a persona (per un massimo di 4 notti). Orlando: "Più regolamentazione per un settore in espansione"

Dal 1 aprile i turisti che prenoteranno un appartamento attraverso Airbnb pagheranno in anticipo la tassa di soggiorno. L'imposta è stata fissata a 1,5 euro a persona (per un massimo di 4 notti) e sarà versata direttamente dalla nota piattaforma di home sharing nelle casse comunali con cadenza trimestrale. Questi in sintesi gli estremi dell'accordo firmato oggi dal Comune e da Airbnb, nel corso di un focus sul Turismo esperenziale organizzato dalla Cna. Secondo le stime di Palazzo delle Aquile, la riscossione automatica della tassa di soggiorno garantirà un ulteriore gettito di 700 mila euro all'anno.

Una svolta nella semplificazione del pagamento e della riscossione dell’imposta di soggiorno, che ha l'obiettivo di ridurre il tasso di evasione. "Quello siglato con Aibnb - ha affermato il sindaco Leoluca Orlando - è un accordo frutto di un lungo lavoro di confronto che permetterà, da un lato di dare maggiore regolamentazione ad un settore, quello turistico, in continua espansione e che genera sempre più economia nella nostra città; dall'altro permetterà di aumentare le entrate, trasformando ancora di più i flussi turistici in opportunità di sviluppo, crescita e investimenti per tutta la nostra comunità. Un fatto questo ancora più importante nell'anno in cui Palermo è Capitale italiana della Cultura ed accoglierà centinaia di eventi molti dei quali attrattori di nuovi turisti".

Palermo è la quarta città d'Italia (dopo Genova, Bologna e Firenze) che si unisce al club delle oltre 340 amministrazioni nel mondo in cui Airbnb gestisce in maniera semplificata il versamento delle imposte e ha già raccolto oltre 510 milioni di dollari. In sostanza, i prezzi degli alloggi reperibili su Airbnb saranno già comprensivi dell’imposta di soggiorno. Dai dati 2017 emerge che l’host tipico palermitano ha condiviso la propria casa per 35 notti, con un ricavo di circa 2.000 euro. "Nell'ultimo anno oltre 107mila persone hanno scelto Palermo alloggiando tramite Airbnb - ha detto Alessandro Tommasi, Public policy manager della piattaforma di home sharing - e qui rimangono più a lungo della media, per 3,6 notti. I bambini sono esclusi, la tassa di 1,50 euro si intende a notte per persona. Sono risorse che potranno essere destinate per aiutare il turismo. A Palermo Airbnb conta circa 5.000 annunci e 3.000 host (cioè i proprietari di casa), mentre in Sicilia sono oltre 40mila gli annunci e circa 30mila gli host. Al momento siamo l'unica piattaforma, speriamo di essere di esempio per le altre, perché l'imposta è uno strumento in più contro l'evasione".

Nel protocollo d'intesa sono previste altre novità per incentivare il turismo "mordi e fuggi": "Abbiamo chiesto l'opportunità di inserire nella piattaforma Airbnb un link dedicato al turismo esperenziale - ha sottolineato Piero Giglione, Cna Sicilia - quindi il turista potrà organizzare la propria esperienza attraverso il portale di Airbnb, un servizio finora attivo solo a Milano e Roma, da ora anche in Sicilia". 

Aigo Confesercenti esprime dubbi sull'accordo tra Comune di Palermo ed Airbnb per la riscossione automatica dell'imposta di soggiorno. Per il presidente nazionale Aigo, Agostino Ingenito, sono tante le incertezze di questo accordo: "A partire dal fatto che Airbnb non è l'unica piattaforma di affitti brevi esistenti - ha detto - con molte strutture che non sono presenti su questo portale. Inoltre, non capiamo come Airbnb possa rifiutarsi di fare da sostituto di imposta per la cedolare secca e, al contrario, accettare di incassare la tassa di soggiorno. E poi ancora: queste strutture sono tutte in regola? E come verranno trasferite queste somme al Comune? Ci sono tanti dubbi e troppe incongruenze".

"L'accordo - ha concluso Daniela Giardina, presidente regionale di Aigo - è un passo avanti per censire le strutture presenti a Palermo sfruttando proprio Airbnb. Il secondo passo sarebbe quello di chiedere a queste strutture di mettersi in regola con la normativa nazionale e regionale. Ad esempio, quante strutture sono registrate sul portale alloggiati della polizia? Molti ignorano quest'obbligo".

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