Cisl Sicilia, Milazzo riconfermato segretario: guiderà il sindacato fino al 2021
Presente al congresso la leader nazionale Furlan: "Inaccettabile arrendersi a emigrazione giovani". La segreteria si "allarga" a tre componenti: rieletti la docente ennese Rosanna Laplaca e l'avvocato palermitano Giorgio Tessitore, new entry il siracusano Sebastiano Cappuccio
"La Sicilia ha bisogno di interventi strutturali che facciano ripartire l’economia: chiediamo un'interlocuzione seria, che significa mettere al centro dell'azione di tutti i livelli istituzionali e delle parti sociali il lavoro". Lo ha detto la segretaria nazionale della Cisl Annamaria Furlan in occasione del XXII congresso del sindacato siciliano, che si è concluso oggi pomeriggio con la conferma di Mimmo Milazzo. Sarà leader del sindacato di piazza Castelnuovo fino al 2021 quando scadrà il secondo mandato. Il parlamentino Cisl lo ha eletto con 155 voti su 158 votanti (2 bianche, 1 nulla). La segreteria regionale si "allarga" a tre componenti (finora erano due): rieletti la docente ennese Rosanna Laplaca e l'avvocato palermitano Giorgio Tessitore, new entry il siracusano Sebastiano Cappuccio.
I vertici Cisl hanno davanti un quadriennio di sfide. Tanti i dossier aperti: Milazzo nella sua relazione ha lanciato l’allarme agromafie (un giro d’affari tra i 14 e i 17 miliardi di euro annui) e quello povertà (il 50% delle famiglie non arriva a 1.500 euro al mese e la media delle pensioni non va oltre 650 euro), senza dimenticare la disoccupazione giovanile alle stelle (57% nell’Isola), che porta migliaia di ragazzi laureati ad emigrare. "E' inaccettabile - ha commentato Furlan - arrendersi al fatto che troppo spesso i nostri giovani siano costretti a portare il loro cuore, la loro capacità, la loro professionalità a servizio dell'economia di altri Paesi. Troppo laureati dal Sud vanno all'estero: la Sicilia ne ha contati addirittura 75mila".
A preoccupare la leader della Cisl non solo i giovani, ma anche "la disoccupazione di ritorno degli adulti che perdono il lavoro e concludono il percorso degli ammortizzatori sociali senza trovarne un altro". Strumenti di accompagnamento all’occupazione come l'alternanza scuola-lavoro non sono sufficienti "se prima non si creano posti di lavoro". Con un occhio alla vertenza dell’Alitalia e ai temi caldi dell’agenda politica (legittima difesa e fiscal compact), Furlan è tornata a battere sulla Sicilia. "Lo sviluppo dell’Isola passa dalle infrastrutture materiali e immateriali. Esiste però il dramma di una classe dirigente a volte incapace di gestire i fondi comunitari".
Dopo essere stato eletto, Milazzo (in Cisl dagli anni '80) ha lanciato tre parole d’ordine: "trasparenza, ricostruzione, condivisione". Ed ha posto l’accento su alcuni temi che saranno al centro della sua azione sindacale. A cominciare dai fondi Ue e del Patto per la Sicilia "perché non si può scherzare con le poche risorse rimaste, capaci di promuovere sviluppo e creare occupazione". Infine non ha risparmiato stoccate al governo regionale, definito "un muro di gomma" sul fronte delle emergenze economico-sociali.
A votazioni ultimate, la Furlan si è congratulata con Milazzo indicandolo come "guida saggia e di grande esperienza sindacale. Una ricchezza per l’organizzazione".