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Economia

Continuano a sparire gli sportelli bancari: in Sicilia persi 2.588 posti di lavoro in 5 anni

Dal 2015 al 2020, nella nostra regione c'è stato un taglio degli sportelli bancari del 25,8%: oltre la media nazionale (-22,4%). Due i fattori che hanno impattato maggiormente: digitalizzazione e aggregazioni bancarie. Furlan (Uilca): "Desertificazione bancaria di interi territori"

Dal 2015 al 2020 in Sicilia c'è stato un taglio degli sportelli bancari del 25,8%: oltre la media nazionale, pari a -22,4%. Nello spazio di cinque anni si è passati da 1.583 a 1.174 sportelli, con una diminuzione del 21,3% dei dipendenti (da 12.122 a 9.534 a fine 2020). In totale quindi si sono persi 2.588 posti di lavoro. 

La contrazione degli sportelli bancari è un fenomeno che, dal 2011 al 2019, ha colpito tutti i ventisette Paese dell’Unione europea, con una riduzione complessiva del 26,8%, seppure in modo differente: in Spagna -40,1%, in Germania -29,3%, in Italia -27,4% e in Francia -6,8%. Nello stesso periodo, in Europa i dipendenti bancari sono diminuiti del 15,48%; in Italia dell’11,42%.

I motivi sono molteplici ma due i fattori che hanno impattato maggiormente: le aggregazioni bancarie e la digitalizzazione. "Agli sportelli bancari è sempre stato legato il destino dell’occupazione del settore. A questo evidente problema si aggiunge che la loro continua chiusura porta alla desertificazione bancaria di interi territori, con ricadute estremamente pesanti in termini sociali ed economici per la mancanza di intermediatori del credito, legali, affidabili e regolati. Il Sud Italia, ad esempio, pur avendo meno sportelli, ha registrato una contrazione quasi pari al Centro e al Nord, che ne hanno molti di più", afferma Fulvio Furlan, segretario generale Uilca.

"In Italia si spenderanno 248 miliardi nei prossimi anni grazie al Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) per modernizzare il Paese, migliorare le infrastrutture, anche digitali, e attuare la transizione energetica. Il sistema bancario deve affrontare questa sfida con lungimiranza, senza logiche speculative prive di prospettiva, legate alla riduzione dei costi per la chiusura di sedi e sportelli o a fusioni pensate solo con riferimento alle agevolazioni fiscali e al ritorno per gli azionisti", conclude Furlan.

In venti anni si è assistito a un incremento della percentuale di asset complessivi detenuti dai primi cinque gruppi bancari rispetto agli asset totali di ciascun Paese riducendo, di fatto, la concorrenza nel settore bancario. In Italia nel 2000 le prime cinque banche detenevano il 22,7% degli asset; nel 2019 il 47,9% di tutti gli asset bancari. "E' anche per questo che come Uilca sosteniamo la necessità di valutare ogni singolo progetto di fusione bancaria", commenta Roberto Telatin, responsabile del Centro Studi Uilca Orietta Guerra.

L’altro driver che ha contribuito alla riduzione degli sportelli e alla rimodulazione della rete commerciale, con lo sviluppo di canali digitali quali banche online, app e siti internet dedicati, è stato la digitalizzazione che nell’ultimo anno ha accentuato, a causa del Covid19, il ricorso allo smart working, evidenziando la possibilità di ridurre di molto la presenza dei lavoratori nelle sedi, soprattutto nelle strutture centrali, con un conseguente taglio dei costi per le aziende. Il settore bancario è in grande evoluzione e la clientela, anche in Italia, dimostra di apprezzare le innovazioni tecnologiche: dai dati si evince come la percentuale di persone che utilizzano l’internet banking sia incrementata, dal 2011 al 2019, di 16 punti percentuali. Oggi in Italia il 36% degli individui usa il canale digitale per accedere ai servizi bancari; il 31% utilizza il web per fare acquisti.

Analizzando il fenomeno rispetto alle zone geografiche, si nota che dal 2011 al 2019 in Europa sono aumentati e in Italia raddoppiati gli utilizzatori di e-banking e di e-commerce, indipendentemente dal vivere in centro città, in periferia o in zone rurali: i clienti, se hanno la possibilità di connettersi alla rete, riescono a utilizzare le innovazioni tecnologiche, seppure con qualche criticità. Considerando le specificità di questa fase storica e le peculiarità dell’Italia, che è uno dei Paesi al mondo con l’età media più elevata e dove la ricchezza è detenuta soprattutto da persone anziane, è necessario modulare l’accesso ai servizi bancari in base alla tipologia di clientela presente nei vari territori. Per questo gli sportelli bancari oggi hanno una funzione che va potenziata con la personalizzazione dei servizi e l’introduzione di nuove attività.

"Il sistema bancario e le banche devono strutturarsi per sostenere lo sviluppo del Paese, al servizio di territori, famiglie e imprese e fornire servizi sempre più diversificati e professionali ampliando le attività che svolge, facendo formazione continua e nuova occupazione", conclude Furlan.  

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