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Crisi senza confini: chiude anche la gioielleria Fiorentino

L’azienda ha comunicato ai sindacati che a breve comincerà una campagna di liquidazione di tutta la merce e si avvieranno le procedure di licenziamento collettivo per 23 impiegati. Si spera in una società che possa rilevare le azioni

La crisi non risparmia nessuno, neanche i marchi storici. Chiude la gioielleria Fiorentino, in città dal 1890. E’ la stessa azienda a comunicarlo ai sindacati, rendendo noto che presto saranno abbassate le saracinesche nei punti vendita di via Libertà e via Roma. Fra pochi giorni – si legge sulle pagine del Giornale di Sicilia - comincerà una campagna di liquidazione di tutta la merce e si avvieranno le procedure di licenziamento collettivo per 23 impiegati, cioè di tutto il personale in organico, compreso l'amministratore delegato.

Il liquidatore sarà Alfredo Fiorentino e la procedura si dovrà concludere in 45 giorni. “Ci siamo guardati attorno – spiega Fiorentino - e abbiamo preso atto che il mercato, ormai da anni, sta attraversando un periodo di estrema sofferenza. La liquidazione ci è sembrata la strada più giusta, fermo restando che il nostro intento è quello di produrre la massima attenzione nei confronti dei dipendenti e dei fornitori, da sempre preziosi collaboratori”.

Si parla di una società immobiliare disposta a rilevare le azioni. Ma nessuna notizia certa al momento è trapelata. L’unica cosa sicura è che Fiorentino uscirà di scena. E già da luglio potrebbe scattare la chiusura dei negozi. Ci sarà da stabilire il futuro dei lavoratori. Con la procedura di licenziamento collettivo si aprirà una vertenza. Si cercherà di attingere agli ammortizzatori sociali, con la speranza che una parte venga assorbita dal nuovo marchio del lusso che sta per arrivare. “Già ieri - fanno sapere dalla Filcams Cgil - i lavoratori sono stati messi al corrente della liquidazione ed è stato chiesto il loro curriculum, da poter girare a chi aprirà una nuova attività”.

Fiorentino è solo l’ultimo imprenditore caduto sotto i colpi di una crisi che ha mietuto vittime eccellenti: dal bar Mazzara a Grande Migliore, da Carieri alla profumeria Corsini.

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