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Economia

Centri per l'impiego, la denuncia dei navigator: "I concorsi? Zero assunzioni, un flop annunciato"

La nota dell'associazione nazionale: "Una situazione grave e paradossale, che non riguarda soltanto la Sicilia"

“Un paio di settimane e i vincitori del concorso saranno al lavoro”, aveva annunciato a ottobre dello scorso anno il dirigente generale del dipartimento regionale del Lavoro: sono passati quattro mesi, ma nessun nuovo operatore ha ancora messo piede nei Centri per l'impiego siciliani. A denunciarlo è l’associazione Navigator.

"Infatti, tra ritardi burocratici, ricorsi pendenti e pronunce dei tribunali i concorsi della Regione Siciliana banditi nel 2021 non hanno prodotto una sola assunzione - si legge in una nota -. Una situazione grave e paradossale, che non riguarda soltanto la Sicilia ma numerose regioni italiane responsabili di un “Piano di potenziamento dei centri per l’impiego” mai decollato, varato nel 2019 con finanziamenti nazionali senza aver dato i risultati promessi: degli 11.600 operatori previsti, secondo gli ultimi dati disponibili ne sono stati assunti appena quattromila. In Sicilia, zero. Cacciati via a novembre gli ultimi ex-Navigator, facile bersaglio di tutte le critiche al sistema, la crisi dei Cpi siciliani raggiunge  in questi mesi il suo apice: nessuno infatti ha sostituito i 280 collaboratori Anpal Servizi, aggravando un deficit di risorse umane che sta portando al collasso i 64 Centri per l’Impiego dell’isola. Tutto ciò mentre è partito anche in Sicilia il programma GOL (Garanzia Occupabilità Lavoratori) che prevede attività di formazione professionale obbligatoria per i beneficiari di sussidi – come Reddito di Cittadinanza, Naspi, Dis-Coll - ma sino ad oggi i corsi non sono mai partiti e non è noto neppure quando partiranno".  

La nota dell'associazione prosegue: "Situazioni analoghe si registrano in molti territori italiani, specialmente al Sud.  Nulla è dato sapere dell’annunciato progetto governativo di riforma delle Politiche attive del lavoro – “ci stiamo lavorando”, rassicura il ministro Calderone – quando mancano ormai pochi mesi all’interruzione del Reddito di Cittadinanza per centinaia di migliaia di famiglie italiane, quelle dei cosiddetti “occupabili”: persone considerate in grado di lavorare, almeno sulla carta, ma che sinora oltre alla stipula di un patto di servizio non hanno ricevuto opportunità formative o lavorative. Ci vorrà almeno un anno per riformare il sistema e completare il piano di rafforzamento dei Centri per l’impiego. In una situazione di emergenza sociale e di grave deficit di risorse umane. Chiediamo al Governo di rivedere le scelte fatte sui collaboratori Anpal Servizi, vittime di una gogna politica e mediatica, e reinserire nel sistema queste risorse professionali: specialisti di Politiche attive del Lavoro, mai come in questo momento utili al Paese. Il tavolo con i Sindacati del prossimo 17 febbraio a Roma deve essere il momento per dare risposte a questi lavoratori e a tutti gli utenti dei Centri per l’impiego. Non sono in gioco soltanto posti di lavoro qualificato, ma l’efficienza di un servizio pubblico essenziale per cittadini e imprese". 

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