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Almaviva, i lavoratori sono salvi: niente licenziamenti

Nuovo vertice al Mise tra azienda, sindacati e governo. C'è l'ok per la sospensione dei tagli, ma si discute ancora sul modo in cui devono essere stipulati i contratti di solidarietà, che saranno prorogati fino a novembre

Sono ore cruciali per la vertenza Almaviva, che nelle scorse settimane ha annunciato una netta riduzione degli organici in tutte le sedi. Tra le più colpite c'è Palermo, con 1.670 esuberi. Seguono Roma con 918 e Napoli con 400. E' in corso un nuovo vertice al Mise (foto in basso) tra azienda, sindacati e governo. Secondo quanto reso noto, c'è l'ok per la sospensione dei tagli, ma si discute ancora sul modo in cui devono essere stipulati i contratti di solidarietà, che saranno prorogati fino a novembre.

La trattativa non è facile e le posizioni in campo sono mutate nel corso delle ore. Le parti nel primo pomeriggio hanno raggiunto un'intesa di massima: licenziamenti annullati e proroga dei contratti di solidarietà fino a novembre. Sembra che tutto sia definito, tanto che in una nota ufficiale Giuseppe Tumminia, della UilCom Sicilia, commenta: "Licenziamenti annullati e contratti prorogati sino al prossimo novembre, con un accordo che sarà sottoscritto a breve. Adesso i lavoratori di Almaviva possono tirare un sospiro di sollievo. L'Azienda ci ha ascoltato e abbiamo portato a casa il risultato. Certo, restano ancora da sciogliere diversi nodi ma abbiamo più tempo per cercare soluzioni e salvaguardare così l'occupazione nell'Isola. Il tavolo Almaviva sarà convocato mensilmente proprio per monitorare l'emergenza".

almaviva_mise-2Cisl e Cgil però smorzano gli entusiasmi e parlano di un accordo che ancora non c'è. "La proposta di Almaviva sulla solidarietà non è in linea con la posizione espressa da governo e sindacati, anzi contiene condizioni peggiori per i lavoratori rispetto all’accordo vigente", dicono Francesco Assisi e Eliana Puma della Fistel Cisl di Palermo-Trapani. “Ci auguriamo - proseguono - si possa giungere a un accordo presto. Governo e sindacati avevano chiesto di prorogare i contratti di solidarietà fino a novembre alle stesse condizioni vigenti, Almaviva chiede più flessibilità e condizioni economiche peggiorative. L’azienda si è presentata con proposte alternative peggiorative facendo presente che non intende siglare lo stesso accordo sulla solidarietà che scade il 30 aprile ma di volere un nuovo testo”.

E a stretto giro arriva anche la nota ufficiale di Almaviva: ''Le proposte di soluzione del Governo sulla situazione di Almaviva Contact sono state presentate e argomentate pubblicamente. Un percorso, come viene precisato nel comunicato ufficiale, accompagnato da 'nuovi contratti di solidarietà per sei mesi'. Presunte e fantasiose ricostruzioni, rilasciate a confronto in corso da singoli esponenti sindacali, oltre ad alimentare polemiche pretestuose, si dimostrano come è evidente totalmente prive di fondamento''.

Il nodo resta la cosiddetta solidarietà. I sindacati chiedono che i nuovi contratti siano di fatto una prosecuzione di quelli già in corso (in scadenza a maggio), mentre Almaviva vuole procedere con nuovi contratti e, quindi nuove regole. Il viceministro dello Sviluppo Economico Teresa Bellanova si è detta disposta a una trattativa a oltranza e ha ribadito l'impegno dell'esecutivo per la riforma dell’articolo 24 bis sulle delocalizzazione, la riforma del settore, e tutti quegli strumenti per rilanciare il comparto.

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