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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia Resuttana-San Lorenzo / Via Ugo la Malfa

Call center 4U, scatta la mobilità per 175 dipendenti

I contratti di solidarietà sono scaduti e per l'azienda "a oggi l'unica soluzione possibile appare la ristrutturazione del personale". 4U Servizi si dice "aperta al dialogo e a ulteriori suggerimenti"

I contratti di solidarietà sono scaduti e per i dipendenti del call center 4U arriva la peggiore delle soluzioni: l'avvio delle procedure di mobilità. Lo annuncia la società stessa con una nota in cui spiega che "dopo aver espletato, nel corso degli ultimi anni, tutti i tentativi possibili per salvaguardare i posti di lavoro dei propri dipendenti, comunica l’avvio di una procedura di mobilità per 175 dipendenti".

"4U Servizi - si legge - ha visto negli ultimi tre anni una crescente riduzione della domanda - pari a circa il 47-48% - da parte dei propri clienti. La società ha cercato, già in passato, di limitare il più possibile le ricadute negative di questa crisi e di salvaguardare i livelli occupazionali, come testimonia l’interruzione a giugno 2012 di una prima procedura di mobilità avviata con la dichiarazione di 101 esuberi - che aveva inizialmente condotto a 19 licenziamenti - revocati in seguito all’intervento delle Istituzioni e dei sindacati".

Dopo lunghe trattative tra il management della società, le Istituzioni e i sindacati per trovare una valida alternativa agli esoneri, si era giunti nel 2012 alla sottoscrizione dell’accordo di solidarietà e alla revoca quasi totale dei licenziamenti effettuati. Trascorsi due anni si è arrivati alla naturale scadenza di tali contratti di solidarietà, che secondo le attuali normative non sono rinnovabili. "Peraltro il contratto di solidarietà - spiega la società  - seppur risolvendo le problematiche relative alla tenuta occupazionale, ha creato ulteriore indebitamento per 4U Servizi che ha anticipato ai lavoratori l’8% della quota di solidarietà relativa all’intero 2014 che sarebbe stata di competenza statale e per cui la Società attende ancora il rimborso. Ad agosto 2014, in prossimità della scadenza dei contratti di solidarietà, 4U Servizi aveva avviato una nuova procedura di mobilità con la dichiarazione di 146 esuberi. Anche in questo caso, grazie all’importante contributo delle Istituzioni e dei sindacati, si era riusciti a evitare tagli al personale ricorrendo alla cassa integrazione in deroga, avviata a novembre 2014 e con termine previsto entro il 31 maggio 2015, ma non ulteriormente prorogabile come prescritto dalle delle normative vigenti".

Secondo le norme attuali 4U Servizi non ha pertanto possibilità di accedere a ulteriori ammortizzatori sociali. Dei 370 dipendenti di 4U Servizi, tutti regolarmente assunti con contratto a tempo indeterminato, a essere interessati dai tagli al personale saranno in 175. La società sottolinea che "nonostante i tentativi e le numerose iniziative volte a tornare ai livelli pre-crisi, a causa della perdita di numerose commesse di lavoro e del relativo fatturato, a oggi 4U Servizi, pur avendo accolto tutti i suggerimenti che hanno permesso sino a oggi di mantenere inalterati i livelli occupazionali con sacrifici economici sia da parte della Società che dei lavoratori, non è più in grado di sostenere i costi fissi ai quali la struttura è soggetta e si vede pertanto costretta all’avvio di questo processo di ristrutturazione del personale. A differenza di numerose società che hanno scelto la via della delocalizzazione al fine di sfruttare gli sgravi fiscali e un costo inferiore della forza lavoro, per 4U Servizi il legame con il territorio in cui opera e il rispetto per il proprio capitale umano restano elementi fondamentali come confermato da ben otto aumenti di capitale in soli tre anni effettuati dagli azionisti della Società, che hanno dimostrato di continuare a credere in 4U e di volere fornire strumenti utili per tornare a essere competitivi. A oggi l’unica soluzione possibile appare, quindi, la ristrutturazione del personale".

4U si dice "aperta al dialogo e a ulteriori suggerimenti e si augura che il Governo, le Istituzioni locali e le organizzazioni sindacali contribuiscano insieme all’azienda a trovare una soluzione in grado di minimizzare l’impatto che l’avvio della procedura di mobilità produrrà".

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