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Il bonus

Sconto sulle bollette dal primo aprile, come fare per ottenerlo

Il valore delle forniture non pagate in Italia è passato dai circa 17 milioni di euro di dicembre fino a 26 milioni a febbraio. Ma c'è una buona notizia

C'è chi proprio non ce la fa a pagare le bollette di luce e gas, ancora di più dopo gli aumenti degli scorsi mesi che hanno messo in difficoltà molte famiglie e che hanno costretto il governo a intervenire con provvedimenti-tampone: il bonus sociale sulle bollette dei più poveri vale 2 miliardi sui sedici stanziati in tutto. Il caro-bollette spinge verso l’alto gli insoluti tra i privati e le piccole imprese. Arte, l’associazione che raggruppa i reseller e i trader di energia italiani, stima che il valore delle forniture non pagate in Italia è passato dai circa 17 milioni di euro di dicembre fino a 26 milioni a febbraio. Tradotto: il 15,44% degli utenti non paga.

Boom di italiani che non riescono a pagare le bollette

Sono numeri abbastanza inquietanti, segno di un problema diffuso. Quasi un cliente su sei, secondo il campione di analisi, non riesce a stare dietro ai pagamenti delle bollette. La conseguenza è inevitabile: un aumento medio dei distacchi per morosità, a febbraio di oltre il 36% rispetto al febbraio 2021.

"Siamo solo all’inizio - commenta Diego Pellegrino, portavoce dell’associazione -, perché gli insoluti conteggiati in queste settimane sono da ricondurre ai picchi del mese di dicembre. Ma a marzo il prezzo dell’energia, come è noto, ha raggiunto nuovi massimi e le conseguenze di questa impennata le vedremo solo fra due mesi. Il problema di questo settore è che il consumatore non riesce ad avere una percezione immediata dell’aumento dei prezzi, come avviene per esempio con la pompa di benzina. Nessuno sta dicendo ai consumatori che a marzo le bollette sono aumentate del 10% rispetto a dicembre, in pochi ne hanno la consapevolezza. Noi piccoli trader siamo il termometro di una situazione che sta sfuggendo di mano a tutti. E le conseguenze rischiano di essere devastanti".

Come racconta oggi il Sole 24 Ore, che dà spazio anche in prima pagina al tema dimostrando come sia tutt'altro che marginale, I piccoli fornitori italiani stanno cercando di tamponare il fenomeno adottando dove possibile meccanismi per favorire il rientro dei pagamenti. A oggi sono stati attivati 41.237 piani di rateizzazione, di cui 24.597 riconducibili a utenti domestici.

Ci sono debiti da 7-800 euro in media per gli utenti domestici, che salgono a  5mila euro per le partite iva e le piccole imprese. Le rateizzazioni sono una modalità prevista dal Dl Energia, ma molte aziende davano l'opzione anche in passato. "Non abbiamo mai vissuto una situazione del genere, nemmeno durante i lockdown per il Covid - spiega Pellegrino -. Siamo già al limite: non riusciamo a reggere questo fabbisogno di circolante e molte realtà di fornitura, soprattutto quelle di una certa dimensione, rischiano il default. Siamo penalizzati dalla posizione all’interno della filiera. Nella fattura ci sono oneri vari come accise, spese di trasporto e dispacciamento che incassiamo e giriamo allo Stato: servirebbe una deroga per tamponare la situazione, invece siamo costretti a pagamenti puntuali. Sono i piccoli che stanno puntellando la situazione, il Governo dovrebbe riconoscerlo, invece di garantire rendite di posizione ad altri".

Il crescente numero di bollette non pagate aggrava le condizioni delle società di vendita di elettricità e gas che erano entrate nel settore negli ultimi anni per effetto delle liberalizzazioni. Già prima soffrivano perché strozzate dalla carenza di liquidità, in quanto gli altissimi prezzi hanno reso necessario fare depositi stratosferici a garanzia delle loro operazioni. Poi, qualcuna si è ritrovata scoperta, per aver fatto acquisti a prezzi variabili, esplosi, a fronte di vendite a prezzi fissi, rimasti bassi. Tutto sommato, per l’Italia è ancora poco rispetto a quanto accade in Gran Bretagna, dove in poco più di un anno sono fallite 30 società e oltre 4 milioni di clienti sono finiti ad un fornitore di ultima istanza.

Bollette in calo da aprile con lo sconto

C'è una buona notizia però. Dal primo aprile fino al 31 dicembre 2022 poi i nuclei familiari con ISEE fino a 12mila euro potranno usufruire di un taglio dei costi legati alle bollette elettricità e gas. Le bollette in calo sono una luce in fondo al tunnel. Venerdì scatta l'aggiornamento trimestrale delle tariffe.

Dal primo aprile e fino al 31 dicembre 2022, milioni di famiglie potranno ora accedere al Bonus sconto in bolletta per luce e gas. E' partita la campagna informativa nazionale di contrasto ai rincari energetici, che promuove l’accesso allo sconto in bolletta per milioni di famiglie in Italia. L’iniziativa promossa dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, in collaborazione con INPS, si riferisce a una delle ultime misure introdotte dal Governo con il Decreto-legge numero 21 del 21 marzo 2022 (Decreto Ucraina bis), che ha ampliato la platea di beneficiari del già esistente Bonus sociale elettricità e gas, innalzando la soglia ISEE fino a 12mila euro per tutti coloro che ne possono usufruire.

La campagna che prevede uno spot tv in onda sulla Rai e un altro radiofonico intende informare i cittadini in merito al pacchetto di agevolazioni introdotte per far fronte ai rincari dell’energia, con l’obiettivo di difendere il potere d’acquisto. Dal primo aprile al 31 dicembre 2022 i cittadini con soglia ISEE fino a 12mila euro possono così recepire uno sconto in bolletta. Ma come si può ottenere lo sconto in bolletta?

  • Il processo di accesso al Bonus è automatico, poiché basato sul Sistema Informativo Integrato nazionale
  • Sarà sufficiente presentare la Dichiarazione Sostitutiva Unica e ottenere così un'attestazione ISEE
  • La Dichiarazione può essere presentata in autonomia direttamente online, sul sito ufficiale dell'INPS (accedendo alla propria area personale MyINPS e utilizzando il servizio apposito “ISEE precompilato”) oppure sfruttando il supporto attivo di un CAF qualsiasi (Centro Assistenza Fiscale)
  • INPS stessa, una volta acquisita la Dichiarazione selezionerà automaticamente le famiglie che potranno accedere allo sconto in bolletta (sulla base del loro ISEE) e trasmetterà i dati all’Acquirente unico, ente che collabora con ARERA, Autorità di regolazione per energia reti e ambiente
  • Tramite il proprio portale digitale SII, Acquirente unico comunicherà poi i dati degli utenti direttamente agli enti erogatori dell’energia elettrica o gas, che autonomamente e in maniera automatica applicheranno lo sconto in bolletta alle famiglie che ne avranno diritto.

M5s: "Fare di più sugli extraprofitti contro il caro bollette"

"Il caro-bollette continua a mettere in grandi difficoltà famiglie e imprese. Davanti alla pandemia energetica, accentuata dalla guerra in Ucraina, servono nuovi interventi di sostegno per salvaguardare il sistema economico del Paese. In questa fase emergenziale è evidente che il prelievo una tantum sugli extraprofitti dei grandi gruppi energetici che operano lungo la filiera, andrebbe incrementato, rispetto al 10% fissato, per recuperare risorse utili a sostenere i soggetti in maggiore difficoltà". A chiederlo è Angela Masi, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in commissione Attività produttive, con il collega in commissione Luca Sut.

"Le risorse reperite - proseguono - andranno utilizzate per tutelare maggiormente le fasce più deboli della popolazione e le imprese che, a causa degli importi delle bollette fuori controllo, sono costrette a fermare la produzione. Se questi gruppi hanno incassato circa 40 miliardi in più rispetto alla fase precedente, come quantificato dal Governo nell'ultimo decreto, è assurdo che ci si limiti soltanto al 10% di contributo di solidarietà". "Inoltre - proseguono Masi e Sut - abbiamo chiesto al Governo di intervenire con urgenza per cominciare a utilizzare un altro metodo per determinare il prezzo del gas. Deve essere operativo un prezzo ancorato ai contratti reali e non sul TTF olandese, così da mettere fine alla speculazione. Per diversificare le forniture dovremo importare gas più caro e per questo dobbiamo accelerare sulla produzione da rinnovabili e puntare a un Energy fund europeo, una misura di debito comune contro la crisi energetica" concludono.

Fonte: Today.it

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