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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

La Regione stanzia 3,5 milioni per incentivare matrimoni e unioni civili: ecco il bonus sposi

L'erogazione del contributo dovrebbe garantire, già nel corso di quest'anno, una ripresa del fatturato delle imprese del settore. Sostegno anche alle coppie. L'assessore Scavone: "Misura che mira ad attenuare gli effetti del Covid"

Il governo Musumeci ha approvato il cosiddetto "bonus matrimonio" con cui sono stati destinati 3,5 milioni di euro per incentivare i matrimoni e le unioni civili. Il beneficio - un contributo fino a tremila euro - riguarderà i riti celebrati in Sicilia, siano essi religiosi che civili. I criteri e le modalità di esecuzione degli interventi di sostegno saranno approvati con decreto degli assessori della Famiglia e dell’Economia.

"Si tratta di una misura - afferma l'assessore alla Famiglia, Antonio Scavone - che mira anche ad attenuare gli effetti della crisi da Covid 19, basti pensare che, secondo i recenti dati Istat si stima che i matrimoni annullati in Italia per effetto dell’epidemia sono circa 70 mila. L'obiettivo è quello di dare un incentivo concreto ed immediato alle imprese del settore e a tutte le coppie di sposi".

La necessità di dare avvio all'iniziativa “bonus matrimonio” parte anche dal fatto che il “wedding” rappresenta un mercato di riferimento per alcune regioni del Sud. Negli ultimi anni infatti il comparto registra un successo crescente soprattutto per la domanda internazionale di location appartenenti al alcune regioni tra le quali la Sicilia. L'erogazione del contributo dovrebbe garantire, già nel corso di quest'anno, una ripresa del fatturato delle imprese del settore con un impatto consistente relativo all'ammontare della dotazione finanziaria destinata alla misura.

"Si stima - aggiunge l'assessore all'Economia Gaetano Armao - che il nostro contributo di 3,5 milioni di euro riuscirà a sviluppare un fatturato complessivo di circa 40, 50 milioni di euro fino alla durata della misura di sostegno e cioè fino al 3,1 luglio 2021. Non va trascurato che la stima degli introiti che ne deriveranno per l'erario regionale è pari se non superiore alla somma stanziata dal governo Musumeci, oltre a considerare la riattivazione dell’indotto occupazionale legato alla realizzazione e svolgimento di questa tipologia di eventi".

“Seppur in ritardo, rispetto alla nostra richiesta, accogliamo positivamente il provvedimento varato dal Governo regionale”. Cna Sicilia saluta con favore la decisione della giunta Musumeci di approvare il cosiddetto “bonus matrimonio” con cui sono stati destinati 3 milioni e mezzo di euro per incentivare le cerimonie nuziali e le unioni civili.

“Avevamo avanzato la proposta emendativa alla legge di Stabilità, in votazione all’Ars, in prossimità della fine del lockdown - affermano i vertici regionali della confederazione - un voucher fino a 5 mila euro, pari al 20% della spesa sostenuta dalle famiglie, da riservare alla coppie che confermassero la data dell’evento entro il 2020. A distanza di qualche mese quella nostra intuizione, sollecitata per dare, in piena emergenza Coronavirus, una risposta di grande rilevanza sociale con inevitabile ricaduta economica per l’intera filiera del settore produttivo di riferimento, trova finalmente fattivo riscontro normativo. Avremmo gradito, nell’interesse del comparto, - sottolineano il presidente Nello Battiato e il segretario Piero Giglione - che il contributo fosse stato messo nel circuito subito dopo la ripresa delle attività, le quali, per via di numerosi matrimoni annullati, hanno subito notevoli danni in termini di riduzione di fatturato". 

"Il beneficio, il cui tetto massimo previsto è di 3 mila euro, è stato esteso fino al mese di luglio del 2021 - concludono Battiato e Giglione - una misura che potrà produrre i suoi effetti significativi per attenuare gli effetti della crisi da Covid 19. Diamo immediata disponibilità per un incontro con la Giunta di governo affinché si individuino responsabilmente modalità e criteri, necessari a  rendere esecutivi ed incisivi gli interventi di aiuto, destinati a rimettere in movimento il segmento produttivo e a riattivare indotto e posti di lavoro".

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