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Economia

Comincia un nuovo corso per l'Autorità portuale: nasce un sistema di coordinamento

Una maxi authority che metterà in sinergia i porti siciliani di Palermo, Termini Imerese, Trapani e Porto Empedocle. Obiettivo: conquistare il mercato. Orlando: "Ci saranno vantaggi per tutti"

È stato scelto dal ministro Graziano Delrio dopo alcune vicende burrascose legate all’autorità portuale di Civitavecchia. Oggi, Pasqualino Monti, neo eletto presidente, presenta il nuovo corso dell’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale che coinvolgerà i porti di Palermo, Termini Imerese, Trapani e Porto Empedocle. Una maxi authority, insomma, che metterà in sinergia i quattro approdi siciliani. “Bisogna partire dal rispetto tra l’autorità portuale - spiega Monti - e la capitaneria di porto. Ci saranno 15 authority che svolgeranno le mansioni delle autorità portuali ma lo faranno in coordinamento nazionale”.

Un nuovo corso, dunque, per l’autorità portuale che mira a creare un vero e proprio sistema di coordinamento. Una macchina organizzativa che segue una fitta tabella di marcia e che non dimentica il suo unico padrone: “il mercato”. “Dobbiamo collocarci in termini di qualità sul mercato - continua Monti -. I porti rappresentano un gateway d’importazione. Da Palermo si guarda al mar Tirreno, alla parte occidentale del Paese. Il capoluogo può diventare una piattaforma capace di coordinare il transito delle crociere e i passeggeri delle autostrade del mare. È necessario dunque garantire un piano industriale che sia la quadra di una sinergia complessiva”.

Insieme al nuovo presidente, anche i sindaci di Termini Imerese, Porto Empedocle e Palermo. “La scelta di aderire all’autorità portuale - afferma Francesco Giunta, primo cittadino di Termini Imerese - non è stata ben accolta dai nostri cittadini anche se, dobbiamo dirlo, ha portato a grandi interventi infrastrutturali”. “Porto Empedocle è il principale snodo da Licata a Sciacca - commenta la collega Ida Carmina -, è porto industriale, commerciale e turistico. Questa sinergia darà risposte immediate alla strutturazione stessa del porto. Perché le vie del mare sono da potenziare anche dal punto di vista ecologico”.

Una visione condivisa in toto, invece, è quella che vede il Professore e il nuovo presidente guardare verso la stessa direzione. “Sono convinto non esista una competizione tra i porti - spiega Leoluca Orlando - e la creazione di un sistema di autorità portuale porterà vantaggi a tutti. Il porto non deve essere considerato una zona off limits della città, semmai parte integrante della sua stessa vita. È dal 2014 che ci prepariamo ad una riforma che non c’era. Attraverso un tavolo permanente che ha visto coinvolti Amap, Anas, Capitaneria di porto, Ferrovie dello Stato e 40 comuni, abbiamo iniziato un percorso di mobilità non solo in termini di trasporto, ma una mobilità che è anche culturale e turistica”. 

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