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Zes, dalla Regione via libera tra tante incognite: "Nessuna illusione ma i benefici ci saranno"

Le Zone economiche speciali in Sicilia hanno una dotazione ritenuta "insufficiente" dalla Giunta regionale e sono appese a un filo a causa della crisi del governo nazionale. Musumeci: "Siamo preoccupati, chiederemo a Roma altri fondi per poter soddisfare le richieste". Ecco le agevolazioni previste per le imprese

La crisi del governo nazionale, con l’ipotesi di voto anticipato, mette a rischio le Zes (Zone economiche speciali). Il presidente della Regione, Nello Musumeci, si dice "preoccupato" dopo gli sforzi fatti dal suo governo per "allineare la Sicilia al resto del Mezzogiorno" e dare impulso all’economia sotto forma di semplificazioni amministrative e agevolazioni per le imprese: dal credito d’imposta per investimenti fino a 50 milioni di euro ai super-ammortamenti, passando per il sostegno alle start up, la defiscalizzazione dei capitali, sgravi contributivi e fiscali, autorizzazioni più snelle.

"Abbiamo completato un processo iniziato da zero, quando ci siamo insediati non c'era un solo foglio di carta sulle Zes, ed eravamo pronti alla data del 25 settembre fissata dal ministro Lezzi per sbloccare le agevolazioni. Data che speriamo la crisi di governo non faccia slittare" afferma Musumeci dopo il via libera della Giunta all'istituzione e alla delimitazione delle due Zes previste in Sicilia: quella occidentale e quella orientale, per un totale di 5.580 ettari. Una quota ritenuta "insufficiente" dal governo regionale, che ha dovuto varare una manifestazione d’interesse (in pubblicazione domani) per dare la possibilità ai Comuni inizialmente esclusi di entrare nella perimetrazione massima stabilita dalla legge. E così dopo aver assegnato già il 91,5% delle aree, il restante 8,5% verrà messo a bando. "Chiederemo al ministro per il Sud un’ulteriore dotazione - aggiunge Musumeci - in modo da poter soddisfare le numerosissime richieste". 

Le imprese che si trovano dentro una Zes potranno usufruire di agevolazioni e semplificazioni. Non solo. Le particolari condizioni di vantaggio economico sono un "invito" agli investitori esteri. Altro obiettivo delle Zes è infatti attirare in Sicilia capitali che provengono da fuori, nell’ambito di una strategia complessiva che mira alla crescita degli investimenti, del Pil, dell’export e dell’occupazione. L’assessore all’Economia, Gaetano Armao, ha fatto già i conti sugli effetti potenziali della Zes. "I numeri - dice - non sono straordinari, ma pur sempre significativi in un contesto come il nostro che ha parecchie sofferenze".

Ed eccoli i numeri: 6.372 occupati in più, una crescita dello 0,6%, investimenti ed esportazioni che avranno un impatto sul Pil dallo 0,2% al 0,6% al termine di un triennio. "Non ci facciamo illusioni - prosegue Musumeci -. Speriamo che la dotazione messa a disposizione dal governo nazionale aumenti". Il Consiglio dei ministri non ha ancora approvato il piano di riparto delle somme e, al termine dell’iter fatto dalle Regioni per l’istituzione delle Zes, dovrebbe pure avallare le perimetrazioni. A rigor di legge (cioè il decreto 91 del 2017) le Zes ruotano attorno alle aree portuali. Risultano infatti caratteristiche essenziali la presenza di un porto, un retroporto (molto limitato nei nostri hub) e una consolidata tradizione industriale. "Il numero delle Zes - spiega il governatore - corrisponde a quello delle autorità portuali, quindi due. La terza, quella di Messina, è stata oggetto di confronto con il governo nazionale al quale abbiamo proposto una autorità portuale aggregata a quella di Reggio Calabria". Queste macro zone sono per lo più concentrate ad est della Sicilia (3.422 ettari su 5.580), mentre alla Sicilia Occidentale spettano 1.696 ettari.

Il territorio palermitano è rappresentato nella Zes dalle aree ex Asi di Carini (326 ettari), Palermo-Brancaccio (89), Termini Imprese (469) e ancora: dal porto di Palermo (104), dal mercato ortofrutticolo (3), dalla stazione Sampolo (3), dal rettorato (polo culturale), dal porto e retroporto di Termini Imerese (30), dal Rimed di Carini (17), da Palermo-Partanna (31). "Le Zes - dice l’assessore alle Attività produttive Mimmo Turano - avranno sostanzialmente il compito di dare vita a delle nuove forme sperimentali di governo economico con l’obiettivo di rilanciare porti e aeroporti siciliani e di attrarre nuovi investimenti tramite agevolazioni fiscali, in primis il credito d’imposta, incentivi e semplificazioni amministrative. Non sono certamente la panacea di tutti i mali della Sicilia, ma indubbiamente le Zes sono un’opportunità preziosa per attutire il divario che esiste tra Nord e Sud ancora oggi certificato dallo Svimez".

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