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Economia Libertà / Via Filippo Cordova

Almaviva, la "settimana da leoni" prosegue: corteo in via Libertà

Nel secondo giorno di sciopero i dipendenti del call center palermitano si sono radunati sotto la sede dell'azienda in via Cordova. Da qui si sono mossi in direzione di via Notarbartolo

Non si ferma la protesta dei lavoratori Almaviva. Nel secondo dei sette giorni di sciopero annunciati dal sindacato Cisalcom, i dipendenti del call center palermitano si sono radunati sotto la sede dell'azienda in via Cordova. Dopo aver fatto un minuto di silenzio per ricordare la collega Tania Valguarnera - morta investita proprio un anno fa davanti all'Alicos - si sono mossi in corteo su via Libertà in direzione di via Notarbartolo. Sul posto la polizia e i vigili urbani, impegnati a dirigere il traffico che nella zona ha subito rallentamenti.

Ieri mattina invece i lavoratori hanno dato vita a un corteo - non autorizzato - in corso Calatafimi. Da via Marcellini hanno camminato in strada fino in viale Regione. Qualche tensione con la polizia. Gli agenti infatti hanno provato a far desistere i lavoratori, senza successo. Così la Digos ha condotto il segretario della Cisalcom Salvatore Montevago e il coordinatore regionale Confintesa, Filippo Mirabile, in Questura per accertamenti.

 Ad annunciare lo sciopero infatti era stato proprio il sindacato Cisalcom, che in una nota si era scagliato contro l’attuale procedura di mobilità e contro qualsiasi ipotesi che possa peggiorare le attuali condizioni salariali, normative e di lavoro.

IL COMUNE - "Il fatto che ci sia una convocazione del Ministero del Lavoro per il 24 è un fatto positivo, non solo perchè coglie la drammaticità e l'urgenza della vertenza Almaviva ma anche perchè significa che azienda e sindacati tornano a parlarsi ,dopo l'esito del referendum,per la ricerca di soluzioni idonee al futuro delle lavoratrici e dei lavoratori palermitani. Auspichiamo  dopo questo passaggio del 24,che il Governo richiami  le parti e le istituzioni al tavolo, affrontando  globalmente i problemi della vertenza Almaviva per un approdo positivo e definitivo della vertenza". Lo hanno dichiarato il sindaco Leoluca Orlando e l'assessore alle Attività produttive, Giovanna Marano.

LA FISTEL CISL - “Piuttosto che colpire le buste paghe già penalizzate dei lavoratori con scioperi tutta la settimana sul singolo sito di Palermo - spiega in una nota la Fistel Cisl - preferiamo concentrare le energie in attesa dell’incontro al Mise del 24 maggio, solo allora , se al tavolo non dovessero giungere soluzioni certe e immediate invece di soli annunci, saremo disponibili ad avviare proteste ad oltranza”.  “Avviare scioperi sulle singole commesse solo sul sito di Palermo annulla l’efficacia dell’azione di lotta – spiegano Francesco Assisi segretario Fistel Cisl Palermo Trapani e Eliana Puma Rsu Fistel Cisl -, l’azienda infatti non fa altro che smistare le commesse in altri siti, indebolendo ancora di più la posizione della sede palermitana sulla quale pesa il licenziamento avviato per 1670 lavoratori”.

Al tavolo del Mise, precisano “chiederemo con forza la proroga dell’accordo di solidarietà attualmente in vigore ( che garantisce, tra l’altro, l’anticipo della quota Inps da parte dell’azienda e la solidarietà verticale chiesta dai lavoratori); la garanzia per ulteriori ammortizzatori sociali che diano copertura superiore ai 24 mesi, l’impegno che nessuna commessa venga spostata dai siti colpiti dalla procedura”. Fra le richieste della Fistel “l’intervento immediato delle istituzioni nazionali per l’applicazione delle clausole sociali nei cambi di appalto, la tutela contro le gare al massimo ribasso e le delocalizzazioni.

Non abbiamo, ad oggi, certezza alcuna che la nostra vertenza si risolva il 24 maggio,  per questo motivo, ferma restando la necessità di aderire in questa settimana a tutte le iniziative che possono essere messe in campo  a costo zero, riteniamo che, insieme alle altre organizzazioni sindacali, dalla mattina del 24 maggio sarà indispensabile mettere in campo, senza alcuna riserva ed al massimo del sacrificio, un’azione coordinata che coinvolga tutti i lavoratori Almaviva di tutte le sedi e che paralizzi le attività, anche con uno sciopero ad oltranza, fino alla risoluzione della vertenza”. Il 27 maggio si terrà lo sciopero nazionale a Roma di tutti i lavoratori del call center Almaviva d’Italia”. “Il disastro occupazionale che  si manifesterebbe dopo il 5 giugno,  alla scadenza temporale delle procedure di licenziamento collettivo provocherebbe un effetto domino sull’intero settore dei call center che occupa oltre 80 mila addetti in Italia, per questo la vertenza è e resta nazionale”, concludono Assisi e Puma.

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