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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

L'allarme di Cgil e Fp: "L'Inps non riconosce ai lavoratori il periodo di malattia da Covid"

L'accusa dei sindacati: "Niente provvedimenti di quarantena, l'Asp non li ha rilasciati. E migliaia di palermitani sono in difficoltà"

"L'Inps non riconosce ai lavoratori il periodo di malattia da Covid perché l'Asp non rilascia i provvedimenti di quarantena. Migliaia di lavoratori palermitani in queste settimane stanno ricevendo una raccomandata dall'Istituto di previdenza, che riporta come oggetto la scritta: 'certificazione irregolare'". A rilanciare le lamentele dei lavoratori, altamente preoccupati, sono la Cgil e la Fp. 

In pratica, secondo i sindacati, l'Inps comunica di non potere  considerare valida la certificazione di malattia in quanto manca tra i documenti la  copia del provvedimento di quarantena.  Perché tale periodo possa essere valutato, e considerato ai fini del diritto all'indennità di malattia – scrive l'Inps – il lavoratore deve inoltrare entro 7 giorni una dichiarazione, dello stesso medico che ha rilasciato il certificato non valido, per sanare l'anomalia.

"Tantissimi palermitani che hanno ricevuto la lettera, affollano in questi giorni la sede del Dipartimento di Prevenzione, in via Sellerio. Un fatto che – denunciano la Cgil e la Fp - sta creando  anche problemi di ordine pubblico. “La gente chiede in maniera pressante e insistente il documento. Ci sono stati momenti di tensione – racconta il sindacato -  Gli operatori prendono a gruppi i nomi delle persone ma devono smaltire ancora gli arretrati, il numero delle pratiche che si sta accumulando è assai elevato”.

“Oggi l'Inps sta chiedendo, giustamente, il provvedimento di quarantena che doveva rilasciare l'Asp. Esprimiamo preoccupazione per questo rimpallo di responsabilità e chiediamo che la situazione venga presto chiarita dai vertici di azienda e istituto affinché a  pagarne le spese non siano i lavoratori – dichiarano il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo e il segretario generale Fp Cgil Palermo Giovanni Cammuca - Bisogna trovare la soluzione per evitare che si  perdano le giornate. Non è possibile che alla fine a pagare dazio siano i lavoratori”.

Il rischio, in assenza dei provvedimenti, è  perdere la retribuzione per i periodi di quarantena. “Ci chiediamo – aggiungono Ridulfo e Cammuca - se i provvedimenti siano stati effettivamente fatti e se la causa di tutto è solo un ritardo di comunicazione tra uffici,  che ha fatto sì che i lavoratori non  siano venuti in possesso del documento. O se invece materialmente i certificati non sono stati mai fatti”.

"Già il 12 ottobre - si legge nella nota - la Fp Cgil Palermo aveva denunciato ritardi e disfuzioni, segnalando la ressa di cittadini sotto la sede della direzione del Dipartimento di Prevenzione, per reclamare gli esiti dei tamponi effettuati o i certificati di fine isolamento. Gli  operatori della Uoc Epidemiologia, anche in questi casi, sono stati attesi in strada, all’uscita dal servizio, e fatti oggetto di pressanti richieste".

“Questi episodi sono sintomatici di un contesto diventato difficile, per i cittadini e per i lavoratori, e destano grande preoccupazione poiché palesano un profondo disagio dell’utenza, determinato dalle difficoltà operative causate dall’incremento esponenziale delle attività anti Covid 19,  che comportano ritardi negli adempimenti – aggiungono Mario Ridulfo e Giovanni Cammuca - La carenza del personale in forza al Dipartimento di Prevenzione è ormai endemica, a causa della mancata sostituzione degli operatori di tutte le figure professionali andati in quiescenza, della mancata assunzione a tempo indeterminato per sostituzione e della progressiva riduzione della dotazione organica”.

L'Asp ha sopperito alla carenza di personale del dipartimento in questione  con il supporto degli specialisti in formazione e di medici igienisti assunti con contratto a tempo determinato. “Ma oggi  non è più possibile che il Dipartimento di Prevenzione, che ha assunto in questa fase pandemica un ruolo centrale e fondamentale, continui a lavorare in queste condizioni – proseguono Cgil e Fp - Non si può più perdere un minuto di tempo. Bisogna dare risposte ai cittadini nei tempi, rapidi, che la situazione attuale impone. Non si possono rischiare danni da stress lavoro correlato. Non si possono scontare ritardi nella programmazione”.

L'altro nodo, più volte denunciato dalla Fp Cgil, è la  mancanza di un sistema informatizzato centralizzato, che possa riunificare in un unico “data base” tutte le informazioni: dalla presa in carico dei casi alla formalizzazione dei provvedimenti di isolamento domiciliare, dalla programmazione dell’esecuzione dei tamponi di verifica al rilascio dei certificati di fine isolamento.

“Un data warehouse è indispensabile all'elaborazione dei dati richiesti dai flussi informativi e deve essere accessibile, per il caricamento dei casi, anche ai laboratori autorizzati. E' necessario per snellire le operazioni. Così gli operatori dell’Asp verrebbero sollevati da alcuni aspetti 'burocratici' e si potrebbe evitare la sovrapposizione del caricamento degli stessi dati da parte di più operatori, su più sistemi che non parlano fra loro”. 

La Fp Cgil, che già a ottobre aveva sollecitato un incontro, torna a chiedere che si proceda con urgenza,  anche con misure straordinarie, alla implementazione della dotazione organica del  dipartimento di prevenzione con  tutte le figure professionali sanitarie e amministrative necessarie: dirigenti medici, assistenti sanitari, infermieri,  tecnici di prevenzione dell'ambiente (Tpall).

La Funzione pubblica Cgil rinnova anche la richiesta di aumentare i tetti di spesa dell’Asp di Palermo “deficitaria rispetto ad altre Asp siciliane nel rapporto risorse/utenza, provvedendo altresì alla acquisizione degli strumenti informatici necessari, hardware e software, per la costituzione di un sistema informatizzato adeguato a supporto delle attività”. "Alla direzione strategica aziendale chiediamo inoltre – aggiunge il segretario Fp Cgil Palermo Giovanni Cammuca -  di procedere alla ottimizzazione degli aspetti organizzativi, alla revisione dell’organizzazione delle strutture impegnate nella lotta al Coronavirus prevista nell’ultimo atto aziendale dell’Asp  di Palermo e in particolare del Dipartimento di Prevenzione, per renderle adeguate alle esigenze operative profondamente modificate dalla pandemia in atto”.

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