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Economia

Le imprese edili battono cassa: "La Regione deve darci ancora 700 milioni"

Appello di Santo Cutrone, presidente di Ance Sicilia: "No all’esercizio provvisorio, si approvare la legge di Bilancio entro il 31 dicembre altrimenti sarà moria di aziende"

La Regione siciliana deve ancora alle imprese edili circa 700 milioni di euro per lavori eseguiti e non pagati, in molti casi da un anno.

Ciò è dovuto principalmente al fatto che l’Ars ha approvato la legge di Bilancio 2021 solo lo scorso mese di aprile e che da allora si sono susseguiti vari intoppi nell’iter di attuazione; così, finora è stato pagato appena il 50% delle somme dovute. Una situazione che, come Ance Sicilia ha più volte denunciato, ha notevolmente stressato dal punto di vista finanziario un settore già fortemente provato dalla lunga crisi.

"Siamo preoccupati - dice Santo Cutrone, presidente di Ance Sicilia - perché ancora il testo della legge di Bilancio 2022 non vede la luce e sentiamo parlare dell’intenzione di andare all’esercizio provvisorio. Approvare il bilancio di previsione il prossimo anno sarebbe una sciagura per tutte le nostre imprese: creerebbe ulteriori ritardi nei pagamenti che il nostro settore non è più in grado di reggere. Ci sarebbe una moria di imprese".

"Facciamo appello al governo regionale e a tutte le forze politiche dell’Ars - conclude Cutrone - affinché con l’impegno di tutti sia possibile approvare la Manovra entro la scadenza di legge del 31 dicembre di quest’anno e consentire una continuità amministrativa che garantisca puntuali pagamenti a tutti gli imprenditori che impegnano risorse prestate dalle banche per realizzare le infrastrutture necessarie allo sviluppo della Sicilia".

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