Pubblicità in aeroporto, il tar estromette la Damir: sarà gestita dalla Gesap
Protagonisti della contesa sono la Gesap - che gestisce lo scalo - e due società: la Damir e Visiva Marketing. La gara è stata vinta da Visiva e la Damir, che per anni ha gestito la raccolta della pubblicità, si è rivolta al Tar: ma i giudici hanno bocciato l'istanza
La pubblicità all'aeroporto Falcone Borsellino è al centro di una "guerra" a suon di carte bollate. Protagonisti della contesa sono la Gesap e due società: la Damir e Visiva Marketing.
Prima il bando di gara prevedeva la gestione e la raccolta di pubblicità da parte di un unico soggetto, che pagava un canone annuo, adesso la società che si è aggiudicata la gara fornirà solo il materiale per le esposizione: cartelloni e display. La raccolta pubblicitaria sarà realizzata direttamente dalla società di gestione dello scalo, cioè la Gesap.
La gara è stata vinta da Visiva e la Damir, che per anni ha gestito la raccolta della pubblicità, si è rivolta al Tar. Nel ricorso la Damir contestava “la facoltà, riservata dal bando alla stazione appaltante, di modificare la localizzazione e di variare (in diminuzione od in aumento) il numero degli impianti pubblicitari cui il servizio è riferito – si legge nella sentenza – riteneva troppo alto il costo del servizio di 200 mila euro pari ad un terzo del fatturato previsto di circa 600 mila euro”.
I giudici amministrativi hanno respinto il ricorso e condannato la società di pubblicità a pagare le spese legali. Il collegio ha ritenuto "il ricorso principale ammissibile, ma infondato nel merito. Quanto al merito - si legge nella sentenza - il Collegio ritiene che il tenore testuale del bando non presenta un’ontologica incongruenza, un’intima contraddizione, una genetica illogicità tali da determinare l’assoluta, oggettiva e generale impossibilità di presentare un’offerta".