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Cronaca Castelbuono

Zone franche montane, i sindaci siciliani volano a Roma: "Approvare la legge"

In piazza Montecitorio una delegazione di 110 primi cittadini. Sono 133 i Comuni dell'Isola che potrebbero usufruire della fiscalità di vantaggio e dei contributi sociali per le aziende che assumono. Pieno sostegno dalla Cgil: "Misure indispensabili contro lo spopolamento". Il presidente dell'Anci Sicilia, Orlando: "Sarebbe un traguardo importantissimo"

Una delegazione di 110 sindaci siciliani questa mattina ha manifestato in piazza Montecitorio, a Roma, per chiedere che il Parlamento approvi la legge che istituisce le Zone franche montane sull'Isola. Il testo, approvato dall'Assemblea regionale siciliana il 17 dicembre 2019, è in attesa da più di 2200 giorni. "La legge - commenta Vincenzo Lapunzina, coordinatore del comitato regionale - intende costituire un incentivo alle attività imprenditoriali de territorio e a quelle che vi si vorranno insediare, con agevolazioni fiscali e previdenziali temporanee, per compensare l'oggettivo e complessivo degrado economico subito dai territori montani siciliani". La protesta ha il pieno sostegno della Cgil, che fa parte del comitato zone franche montane.

La delegazione di sindaci e comitato dell'Associazione Zone Franche Montane di Sicilia ha espresso apprezzamento per la disponibilità dimostrata dal ministro per il Sud e per la Coesione territoriale, Mara Carfagna, e dal ministro e gli Affari regionali e le autonomie del governo Draghi, Maria Stella Gelmini. "Il ministro Carfagna ci ha ascoltato - aggiunge Lapunzina - e ha detto che nei prossimi giorni studierà il dossier per agevolare la definizione dell'iter legislativo. Urge definire l’accordo quadro tra lo Stato italiano e la Regione Siciliana. Alle istituzioni regionali il compito di convincere il Governo a dare la priorità a quello della Sicilia. Siamo convinti che il vic presidente della Regione, Gaetano Armao, farà di tutto per accelerare l’iter. In ogni caso in attesa della definizione di tutto l’accordo si potrebbe dare priorità al finanziamento delle zone Franche Montane, in questi termini c’è già la piena disponibilità da parte della Ragioneria generale dello Stato e da parte di tutto l’arco istituzionale in maniera trasversale".

"Il sit in di oggi - dichiarano i segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo e Lillo Spitale, rappresentante Cgil della zona Alte Madonie - è stato un'iniziativa molto forte. La Cgil chiede che il disegno di legge venga approvato al più presto dal Parlamento nazionale". La legge per le Zfm interessa 133 comuni montani di tutta la Sicilia, ovvero il 33 per cento dei comuni siciliani  e il 25 per cento del territorio regionale, per un totale di 540 mila abitanti e 55 mila imprese, che potrebbero usufruire della fiscalità di vantaggio e dei contributi sociali per le aziende che assumono. "Misure strutturali - continuano i sindacalisti - indispensabili a favore delle imprese e delle aziende che - concludono Ridulfo e Lillo - insistono su queste aree e per contrastare lo spopolamento del nostro territorio con nuova occupazione e investimenti”.

Anche l'Anci Sicilia appoggia l'iniziativa. "Si tratterebbe - dichiara il presidente Leoluca Orlando - di un traguardo importantissimo in grado di compensare, almeno in parte, il deficit competitivo anche attraverso una fiscalità di sviluppo. L'istituzione delle Zone franche montane è - conclude Orlando - una priorità per dare a questi territori, in grave difficoltà economica, una prospettiva di sviluppo e per contrastare la desertificazione demografica ed economica che rischia di avanzare inesorabilmente anche in seguito all'emergenza sanitaria". I sindaci siciliani, nel pomeriggio, hanno incontrato lo staff tecnico del presidente della Camera Roberto Fico, insieme ai deputati del M5s Andrea Giarrizzo e Roberta Alaimo: “Chiediamo l’impegno della Camera perché la legge non subisca rallentamenti come invece sta accadendo al Senato”.


 

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