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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Strisce blu e parcheggi, braccio di ferro tra Comune e Panormus 2000

Sta per scadere l'ultimatum di Palazzo delle Aquile alla società che nel 2005 realizzò il maxi parcheggio di piazza Vittorio Emanuele Orlando. Chiesto risarcimento milionario. La replica: "Utili mai conseguiti"

Un milione e quattrocentomila euro da restituire entro 60 giorni. E' il "conto" presentato dal Comune alla società "Panormus2000", che nel 2005 realizzò il parcheggio multipiano di piazza Vittorio Emanuele Orlando con il sistema del project financing e che in cambio ottenne una Convenzione novantennale per la gestione dello stesso parcheggio e per la gestione di migliaia di stalli di sosta "blu" in diverse zone della città (gestione poi trasferita ad Apcoa). Ma a distanza di un mese e mezzo - quando mancano dieci giorni alla scadenza dell'ultimatum - Panormus 2000 replica all’amministrazione comunale. Ed è una risposta al veleno. 

"Sono state dette e scritte molte inesattezze sul nostro gruppo - si legge in una nota ufficiale - e sul servizio che garantiamo alla città e pensiamo che il cittadino-utente abbia il diritto di conoscere la reale situazione, al di là delle strumentalizzazioni politiche. Ebbene, in base ad una convenzione siglata con il Comune di Palermo, abbiamo realizzato l’opera, finanziandola interamente, con il sistema del project financing – e quindi senza alcun onere per le tasche dei palermitani. Un parcheggio in una zona nevralgica del capoluogo, piazza Vittorio Emanuele Orlando (di fronte al palazzo di Giustizia), in cui regnava il caos del posteggio abusivo. In questi anni abbiamo sempre rispettato la convenzione con il Comune, garantendo la perfetta funzionalita’ del parcheggio che molte citta’ italiane e non solo, ci invidiano. Oggi ci ritroviamo nella situazione paradossale di dover subire – da parte dell’amministrazione comunale, con cui abbiamo sempre cercato, invano, un dialogo costruttivo – la richiesta di un importo di poco inferiore al milione e cinquecentomila euro a titolo di extraprofitti, in altre parole maggiori utili che non abbiamo mai conseguito".

Per Panormus 2000 si tratta di "una richiesta del tutto illegittima e infondata. Ma evidentemente non c’è miglior sordo di chi non vuol sentire: le nostre osservazioni sono rimaste sinora inascoltate. E pensare che basterebbe leggere bene le carte: la convenzione infatti (art 6 lettera h) prevede che il Comune, giustamente, debba verificare l’andamento economico dell’iniziativa, confrontando i bilanci di previsione allegati alla convenzione del 2005 con quelli relativi ai risultati conseguiti, non solo i ricavi - come sostiene incomprensibilmente il Comune - bensì i bilanci, e questo sacrosanto principio è stato riconosciuto in precedenti sentenze dal Tar e dal Consiglio di Stato, per i quali il piano economico-finanziario allegato alla convenzione costituisce il nucleo centrale degli interventi, anche perche’ consente di verificare la sostenibilita’ della proposta di iniziativa privata da parte dell’investitore, sotto il profilo dei ricavi attesi e dei relativi flussi di cassa in rapporto ai costi di produzione e gestione".

"Panormus 2000 - conclude la nota - ha garantito in questi anni un servizio all’utenza e ci stupisce la dichiarazione del sindaco Orlando che lo ha definito 'uno strumento di guadagno facile per un soggetto privato' o quelle di alcuni consiglieri comunali che hanno parlato erroneamente “del pagamento di una tassa”. Ma quale tassa! Il parcheggio non è costato un euro allo Stato e ai cittadini. Siamo disponibili a ricevere le osservazioni e i suggerimenti per il miglioramento del servizio, in un’ottica di collaborazione, ma chiediamo all’amministrazione comunale il rispetto dei termini della convenzione in tutte le sue parti".

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