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Cronaca

Orlando attacca Musumeci e l'ordinanza: "Altro che zona rossa, è un rosa pallido"

Il sindaco sta preparando un nuovo provvedimento per estendere per 2-3 settimane il divieto di stazionamento anche davanti alle scuole. "Serve un vero lockdown, non possiamo permetterci una terza ondata"

Più che di zona rossa, secondo Leoluca Orlando, sarebbe più corretto parlare di zona "rosa pallido". Con queste parole il sindaco commenta il Dpcm del premier Giuseppe Conte e l'ordinanza del presidente della Regione Nello Musumeci.

Nel mirino i provvedimenti emanati da Stato e Regione che, ha spiegato in una conferenza online, sarebbero caratterizzati dalla "assoluta inadeguatezza nel contrastare la pandemia in corso". Quindi Orlando avanza una sua personale proposta, quella di un lockdown per 2-3 settimane per evitare sei mesi di agonia. Una misura che andrebbe accompagnata con ristori per le categorie economiche danneggiate. "Non possiamo permetterci - ha detto - di avere una terza ondata, di fatto in via di realizzazione. Avevamo chiesto misure rigorose ai governi nazionale e regionale".

Secondo il sindaco l'impianto della normativa d'emergenza sarebbe debole per garantire l'incolumita dei cittadini e contrastare efficacemente l'avanzata del Covid-19, soprattutto in vista della riapertura delle scuole dell'infanzia, delle elementari e delle prime classi della scuola media. Per questo Orlando ha già pensato, ma la notizia non è ancora ufficiale di estendere il divieto di stazionamento già previsto per le zone del centro anche all'ingresso delle scuole. "I genitori potranno accompagnare i figli ma non soffermarsi a parlare", ha anticipato il sindaco. Inoltre è stato annunciato nel corso della conferenza in streaming l'accordo preso con il questore e la polizia municipale per effettuare controlli più stringenti davanti agli istituti scolastici.

L'ordinanza del governatore Musumeci è servita per recepire quanto previsto nel Decreto della presidenza del Consiglio dei ministri, stringendo ulteriormente le maglie sulla possibilità di ricevere visite da amici e parenti. Mentre il Dpcm di Conte consente un'uscita, una volta al giorno, l'ordinanza regionale ha escluso l'applicazione di questa disposizione in virtù dei numeri contenuti negli ultimi bollettini che hanno creato allarme in Sicilia. "Attendo dall'Asp - ha aggiunto Orlando - i dati sul contagio comune per comune, non solo in riferimento al numero ma anche alla collocazione dei positivi. Voglio inoltre sapere qual è il livello di rischio dell'intera città di Palermo, anche con specifico riferimento alla scuola".

Sulla scuola, secondo il primo cittadino del capoluogo siciliano, si sta assistendo a "una grande opera di distrazione di massa, perché è inutile garantire il rispetto delle regole all'interno e poi vedere che fuori si fa altro". E a chi gli chiede quali saranno le contromosse qualora i dati richiesti non dovessero arrivare, Orlando risponde: "Se non arriveranno denuncerò l'Asp per inadempienze, cominciando dall'organo politico per arrivare fino all'assessore regionale alla Salute". Secondo l'ultimo bollettino sono 1.439 i nuovi casi di contagio registrati nell'Isola nelle ultime 24 ore (solo tra Palermo e provincia i nuovi positivi sono 388).

Al termine della conferenza stampa il sindaco e la Giunta si sono intrattenuti con circa 50 cittadini che hanno manifestato diverse preoccupazioni legate all'attuale situazione di emergenza sanitaria. E' emersa con particolare gravità la presenza di un focolaio nella zona di Pagliarelli, che si sarebbe sviluppato attorno alla comunità parrocchiale di San Carlo Borromeo e che sarebbe già stata segnalata alle competenti autorità sanitarie. Il sindaco ha assicurato i cittadini che domattina provvederà ad inoltrare alla Asp una nota per sollecitare "il riscontro alle segnalazioni dei cittadini e per ogni necessario adempimento di competenza".

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