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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Ladro scappa, ragazzi lo proteggono: "Gli onesti ora tifano per i cattivi, Palermo al capolinea"

Lo sfogo del sindacato di polizia Consap: "Una parte della città è intossicata e ha bisogno di una ri-educazione alla legalità". Nadia Spallitta: "Il disagio sociale agevola il crimine"

La polizia lo arresta dopo uno scippo: ma la folla lo fa scappare con le manette ai polsi. L'episodio avvenuto nella notte tra sabato e domenica nel cuore della Vucciria, fa ancora discutere. Una vicenda che ha dell'incredibile. E che non è nuova. E adesso la polizia si sfoga. "Io credo che una riflessione seria vada fatta - dice Igor Gelarda, dirigente del sindacato di polizia Consap -. Ricordiamo che questo non è il primo episodio avvenuto in città, e pochi mesi fa alla Kalsa, dove la gente aiutò un rapinatore a fuggire,  un mio collega fu costretto ad esplodere un colpo in aria per evitare di essere sopraffatto dalla folla. Alla Vucciria, la persona che la polizia aveva fermato era uno scippatore. Non era, tanto per fare un esempio, il ragazzino con un po' di “fumo” addosso verso il quale i giovani possono essere portati a solidarizzare e a invocare clemenza da parte della polizia, o pensare che in questi casi i controlli degli uomini divisa siano superflui o esagerati. Si tratta di un ladro, (o per lo meno, in questo momento, presunto)".

Gelarda insiste: "Ma la cosa che ci deve indurre maggiormente alla riflessione è un’altra: mentre alla Kalsa a fare scappare il rapinatore erano stati gente della zona, in una sorta di solidarietà che, seppur inescusabile ha una sua base in rapporti di “conoscenza” con l’arrestato, alla Vucciria no. Sono stati i ragazzi della movida ad aiutare il colpevole a fuggire. E tra questi possiamo immaginare di tutto: lavoratori, impiegati, studenti. Che si trovavano li per caso, per rilassarsi tra una birra e un panino. Ecco allora che la Vucciria oltre a restare zona franca (scippi, risse e rapine) è uno spaccato di come venga percepita da alcuni palermitani l’autorità costituita. Quando anche i buoni, o presunti tali, gli onesti cominciano a tifare per i cattivi vuol dire che si è vicini al capolinea sbagliato".

"Tutto questo vuol dire che parte di questa città è intossicata. Vuol dire che tutti i cittadini di buona volontà devono cominciare a cooperare se vogliono dare un senso e un futuro a Palermo. Quando l’attuale amministrazione comunale parla di rivoluzione culturale riferendosi ai progetti delle ztl, delle piste ciclabili e del tram, non ha del tutto torto - prosegue Gelarda -. Ma è evidentemente lontana dal centrare il vero problema. Una parte di Palermo bisogno di una ri-educazione alla legalità, è questa la rivoluzione culturale di cui Palermo ha bisogno. E’ solo da questa parola, da questo punto che può risorgere la città, e bisogna fare capire questo a tutti. Dalla legalità intesa in tutti i campi: dal rispetto delle regole, all’applicazione delle leggi, al rispetto dei diritti dei cittadini da parte delle istituzioni, da qui possono scaturire elementi positivi per tutti. Non dalla legalità delle parole e delle manifestazioni, per carità bellissime, ma inutili se non c’è dietro un piano preciso di recupero delle aree emarginate e di maggior controllo del territorio".

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Una Palermo "da paura", con un'escalation criminale che sta toccando livelli da record. Nadia Spallitta, vicepresidente vicaria
del Consiglio comunale (rapinata nei giorni scorsi), aggiunge: "E' indubbio che il disagio sociale agevola il crimine ed è compito di tutte le istituzioni pubbliche rimuovere gli ostacoli che non consentano un’esistenza libera e dignitosa dei cittadini. Io credo fortemente nel principio costituzionale di uguaglianza e ritengo che questa Amministrazione, sopratutto sotto questo profilo, abbia clamorosamente deluso le nostre aspettative. Non posso che esprimere apprezzamento e solidarietà per lo straordinario impegno di tutte le forze dell’ordine che, forse in assenza di strumenti e risorse adeguate, si impegnano comunque a presidiare il nostro territorio per garantire la sicurezza di noi cittadini".
 

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