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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Quell'aspirante consigliere che rubava il parmigiano destinato ai poveri

Protagonista della vicenda Giuseppe Bevilacqua, che approfittava così del ruolo nella fondazione "Banco delle Opere di Carità". E' solo uno dei tanti retroscena emerso nell'operazione condotta dalla polizia valutaria della Finanza e che ha portato all'arresto di 2 deputati

Gli inquirenti hanno parlato, senza mezzi termini, di "metodi squallidi". Protagonista della vicenda è Giuseppe Bevilacqua, aspirante consigliere comunale di Palermo, uno dei personaggi principali dell'indagine Agorà (tra gli arrestati di oggi). Avrebbe fatto soldi vendendo il cibo destinato agli indigenti dal "Banco delle Opere di Carità", ma - furbescamente - teneva per sé alcuni alimenti particolarmente costosi come il parmigiano che spesso finiva nelle sue dispense. O meglio: il prezioso formaggio era usato a fini personali, e a volte veniva rivenduto ai ristoratori. E' solo uno dei tanti retroscena emerso nelle pieghe dell'operazione condotta dalla polizia valutaria della Guardia di Finanza di Palermo e che all'alba ha portato all'arresto di cinque persone, tra cui due deputati regionali in carica e persino un finanziere

Per la sua campagna elettorale del 2012 Bevilacqua aveva utilizzato tutti i metodi possibili. Approfittando così del suo ruolo. Bevilacqua era infatti incaricato dall'Agenzia Governativa per le Erogazioni in Agricoltura (Agea) di distribuire il cibo acquistato con i finanziamenti dell'Unione Europea. Ma avrebbe organizzato un vero e proprio mercato nero dei prodotti a Bagheria. I generi alimentari del "Banco opere di carità" venivano "smazzati" all'insaputa dei volontari. Bevilacqua vendeva inoltre pacchi pasta a prezzi stracciati agli stessi poveri che ne avrebbero dovuto usufruire. Vicenda commentata poi così dal procuratore Teresi: "Il livello morale ha raschiato il fondo...".

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