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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

"Tredicenne violentata a Villa Trabia e ricattata con un video", condannato un giovane

Il gup Claudia Rosini ha inflitto 6 anni di carcere con il rito abbreviato a S. N., residente allo Zen. L'imputato avrebbe costretto la ragazzina ad avere rapporti sessuali con lui in una grotta del parco. Uno degli incontri sarebbe stato filmato e poi diffuso tramite Whatsapp: "Così ti faccio pubblicità..."

Quel ragazzo, anche se aveva 10 anni più di lei, le piaceva. A soli 13 anni, però, non poteva immaginare che l'avrebbe costretta ad avere rapporti sessuali in una grotta di Villa Trabia, ricattandola poi con un video che la ritraeva in atteggiamenti intimi, che avrebbe mandato ad alcuni suoi amici tramite Whatsapp. S. N. (queste le iniziali del ragazzo, di cui non pubblichiamo il nome per esteso per non rendere identificabile la vittima), 24 anni, residente allo Zen, ora è stato condannato a sei anni di carcere dal gup Claudia Rosini, che lo ha processato con il rito abbreviato e gli ha riconosciuto anche le attenuanti generiche. Il giudice ha pure disposto una provvisionale di 20 mila euro per la giovane vittima, parte civile con l'assistenza dell'avvocato Mauro Barraco.

Il procuratore aggiunto Annamaria Picozzi ed il sostituto Federica La Chioma, che avevano coordinato l'inchiesta, avevano chiesto una condanna un po' più severa: 8 anni di reclusione.

Il racconto della ragazzina: "Vivo all'estero per dimenticare"

Quella al centro del processo che si è concluso oggi è una storia drammatica, che la ragazzina, spaventata, non aveva però esitato a denunciare quando aveva capito che ormai la situazione era diventata molto più grande di lei: in piena notte, il 13 luglio dell'anno scorso, mentre S. N. l'avrebbe minacciata di inoltrare quel video anche ai suoi parenti, l'adolescente aveva chiamato la polizia e chiesto aiuto.
L'imputato era stato arrestato a dicembre con le accuse di violenza sessuale su minore, corruzione di minore e anche di produzione e diffusione di materiale pedopornografico.

I due, secondo il racconto della giovane, si erano conosciuti a marzo di due anni fa e avrebbero poi avuto un rapporto sessuale a Villa Trabia, che S. N. avrebbe filmato. Visto che la ragazzina aveva 13 anni, per il codice, l'incontro viene comunque considerato un abuso. Si sarebbero poi rivisti il giorno successivo, sempre a Villa Trabia, solo che in quel caso l'imputato avrebbe preso la tredicenne con la forza, stringendole i polsi e tirandole i capelli. E sarebbe iniziato anche il ricatto: se lei non avesse fatto ciò che chiedeva, il video sarebbe stato inviato ad amici e parenti.

Dagli accertamenti compiuti dalla polizia, il filmato sarebbe stato effettivamente mandato tramite Whatsapp a due amici di S. N., così come alcune foto della ragazzina accompagnate da parole volgari. "Visto che te la stai prendendo così tanto - aveva scritto l'imputato alla tredicenne - ti faccio pubblicità, gli faccio vedere a un paio di ragazzi...". Con queste parole avrebbe preteso che la vittima avesse rapporti anche con i suoi amici.

Grazie alla chiamata al 113 da parte dell'adolescente, però, l'incubo era stato fermato giusto in tempo, prima cioè che quel filmato potesse iniziare davvero a circolare liberamente ovunque e giungere anche alla sua famiglia.

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